Basterà una preghiera per convincere i ladri a riportare la statuetta? «Ritornateci Gesù bambino», il cartello del parroco

Mercoledì 11 Gennaio 2023 di Denis De Mauro
Basterà una preghiera per convincere i ladri a riportare la statuetta rubata? «Ritornateci Gesù bambino», il cartello del parroco

SACILE - Ora che le feste son finite ed è tempo di riporre tutto il materiale natalizio, basterà una semplice ed educata preghiera a convincere il o i ladri a riportare alla parrocchia la statuina del bambinello ignobilmente trafugata la notte di San Silvestro dal presepe all'aperto allestito sul piazzale della chiesa di San Odorico? Difficile a dirsi, va da sé che don Boris ha voluto tentare ed ha fatto posizionare a fianco dell'allestimento ancora presente, un cartello di buone dimensioni e ben visibile con su scritto Per cortesia, ritornateci la statuetta di Gesù Bambino. Firmato don Boris ed il gruppo dei volontari. Non bastasse dover reggere due parrocchie, San Odorico e Nave di Fontanafredda, il 40enne da poco parroco del quartiere sacilese si è trovato ad aver a che fare anche con questo spiacevole episodio.
«Sicuramente un atto di goliardia», afferma pensando evidentemente a qualche ragazzino troppo discolo o troppo giovane per comprendere l'inutilità e lo sfregio rappresentato dalla sua azione. Da qui a qualche giorno, probabilmente entro il fine settimana, il presepe tornerà in soffitta ma, ricorda Don Boris «nulla vieta che il ladro, se si ravvede, faccia ritrovare comunque la statuina, magari in chiesa». Era un pezzo di valore? «No. Si trattava di una raffigurazione in ceramica, di buona fattura ma certo non di valore», commenta il parroco che, casomai non dovesse rispuntare il bambinello originale, per l'anno prossimo pensa di farlo riprodurre in polistirolo o in compensato, sullo stile delle altre figure già presenti.
Del resto, il vero valore di quella immagine non si può rubare, è simbolico e si trova nel cuore di ogni credente. Il punto sulla statuina trafugata è occasione anche per un primo bilancio a pochi mesi dall'arrivo nel quartiere sacilese. Don Boris ci si trova bene, afferma di essere contento di ciò che ha avuto modo di vedere finora e per il 2023 appena iniziato «spero di non deludere i parrocchiani e di riuscire ad aiutarli nelle loro richieste», le sue parole. Dimostra meno dei 41 anni che conta questo parroco che viene da Meduno, sulle montagne pordenonesi e si sente, lo rimarca convinto «friulano».
È il primo a doversi prendere cura dei due greggi che ormai da tempo viaggiano paralleli: San Odorico e Nave. Gli tocca fare le corse, organizzare gli orari delle messe, non potendo contare su alcun aiuto, come invece accadeva fino all'anno scorso. Oggi i suoi predecessori sono altrove. Don Piero, ormai in pensione, aiuta a Praturlone. Don Lelio, assurto agli onori delle cronache per la sue posizioni negazioniste nei confronti della pandemia ed oggi pubblicamente pentito, opera non molto lontano, a San Giovanni di Polcenigo.
 

Ultimo aggiornamento: 13:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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