PORDENONE - I ristoranti e i bar sono aperti.
IL QUADRO
Pier Dal Mas è il presidente dell’associazione che rappresenta i ristoratori della provincia di Pordenone. È nata da poco, in piena pandemia, proprio per unire le forze e tentare di unire i titolari dei locali sotto un’unica “bandiera”. È lui a lanciare l’allarme per i giorni di Natale. «Ci aspettavamo una vera ripresa - spiega - e invece non sarà così. Non vogliamo fare la parte di quelli che si lamentano sempre, ma la verità è scritta sulle nostre agende. Le prenotazioni in questi giorni stanno crollando». Cenoni, pranzi di Natale, eventi aziendali, veglioni di fine anno. È una pioggia di cancellazioni. «Pesano due fattori - prosegue Dal Mas -: da un lato c’ è un’incertezza sempre crescente in merito alle possibili decisioni che potrebbero arrivare dal governo; dall’altro ci sono sempre più persone in quarantena, ed è il vero motivo per il quale riceviamo ogni giorno le cancellazioni dei pranzi e delle cene già prenotati». Spesso infatti basta che un solo invitato abbia il Covid o sia costretto all’isolamento per far saltare un appuntamento fissato a suo tempo.
PERDITE
«Con l’introduzione del Green pass rafforzato - prosegue Dal Mas - abbiamo già fatto i conti con una perdita stimata attorno al 15-20 per cento. Ora possiamo arrivare al 30-40 per cento a causa delle cancellazioni degli ultimi giorni. Il nostro problema è costituito dalla necessità di programmare. Molti ristoratori avevano già acquistato la merce facendo il calcolo su un determinato numero di persone in sala e ora si trovano costretti a rivedere le stime al ribasso, tagliando le presenze anche del 50 per cento in alcuni casi. Ma la merce ordinata non si può restituire e diventa una perdita secca in termini economici». È vero, ci sono le liste d’attesa, ma nella maggior parte dei casi chi si era messo in fila poi ha trovato un’alternativa. E non è più disponibile a subentrare.