PORDENONE - Dagli ambienti vicini a Forza Italia, garantiscono «una soluzione nelle prossime 48 ore». Nei corridoi del Municipio, invece, filtra sempre più nervosismo per una matassa che si sta dimostrando più difficile da sciogliere rispetto al previsto. All’orizzonte, però, c’è un nome nuovo per la sostituzione dell’ormai ex assessore comunale Andrea Cabibbo, “vincitore” di un posto in consiglio regionale in seguito al voto del 2 e 3 aprile: il nome nuovo è quello di Matteo Brovedani, che potrebbe anche sorpassare quello di Giuseppe “Pino” Verdichizzi nella corsa alla sostituzione di Cabibbo.
SVOLTA POSSIBILE
Brovedani, avvocato pordenonese, non sarebbe tecnicamente in quota Forza Italia, essendo entrato in consiglio comunale sotto le insegne dell’Udc. È però un nome che nelle ultime ore sta circolando in modo sempre più insistente negli ambienti della politica pordenonese.
I RETROSCENA
Sempre negli ambienti politici più vicini al Municipio pordenonese, poi, si fa largo una specie di “candidatura” da parte di Mara Piccin, sempre in merito alla sostituzione in giunta di Andrea Cabibbo. Questa soluzione, però, sembra destinata a non trovare un’attuazione concreta, dal momento che non incontrerebbe l’adesione al progetto da parte del primo cittadino in carica. Sembra quindi assai improbabile una svolta positiva in questo senso.
Sullo sfondo rimane sempre viva l’ipotesi che portava al nome di Giuseppe Verdichizzi, già “collega” di Alessandro Ciriani ai tempi dell’allora giunta provinciale. Da valutare, in questo caso, la compatibilità del ruolo di assessore comunale con gli impegni e le urgenze della vita privata dello stesso Verdichizzi. Aspetto per nulla secondario in questo momento.
Da quanto si apprende dagli ambienti di Forza Italia, le prossime saranno le 48 ore decisive per capire chi prenderà davvero il posto di Andrea Cabibbo in giunta comunale, dopo l’addio di Cristina Amirante (ormai titolare di un assessorato in Regione, oltre che del posto da consigliere a Trieste) e quello precedente di Emanuele Loperfido, volato a Roma come parlamentare in seguito all’exploit nazionale di Fratelli d’Italia che ha segnato le elezioni politiche dello scorso 25 settembre.