​Quando il Friuli Venezia Giulia disse no al suo rigassificatore

Martedì 8 Marzo 2022 di Marco Agrusti
Quando il Friuli Venezia Giulia disse no al suo rigassificatore
3

La Croazia ci è riuscita. Il rigassificatore di Krk (Veglia), entrato in funzione solo un anno fa, trasforma e pompa già nella rete del Paese il 57 per cento del gas utilizzato a livello nazionale.

Significa che una nave può portare in croazia gas liquido, bypassando la dipendenza dalla Russia e garantendo un approvvigionamento potenzialmente mondiale della materia prima. Il Friuli Venezia Giulia questa opportunità ce l'ha avuta, ma al suo rigassificatore ha detto no. Doveva sorgere a Zaule (Muggia), nel complesso del porto di Trieste. Un gasdotto, poi, avrebbe connesso l'impianto alla rete nazionale fino a Villesse (Gorizia). In poche parole - e questi sono i fatti, poi verranno le valutazioni - l'opportunità che oggi è diventata imperativo, è passata concretamente dalle nostre parti. Ma è sfuggita.

LA STORIA

Il rigassificatore di Zaule doveva essere on shore, cioè sulla costa. Non al largo. Il progetto era stato proposto dalla multinazionale spagnola Gas Natural Fenosa. Mezzo miliardo di investimento. Era il 2004 e iniziava sotto il secondo governo Berlusconi l'iter procedurale. Un anno dopo, in Regione, la spinta verso il sì dell'allora presidente del Fvg Riccardo Illy, eletto con il centrosinistra. Parallelamente, esplosero le proteste degli ambientalisti, a cui però fece seguito un dedalo di blocchi bipartisan negli anni a seguire. Fu infatti il tempo della giunta Tondo, e arrivò il primo no all'impianto. Il progetto saltò definitivamente sotto l'amministrazione Serracchiani, affossato anche dal parere negativo dell'Autorità portuale. Il rigassificatore avrebbe mangiato troppo spazio al traffico marittimo diretto verso lo scalo.


LE REAZIONI OGGI

Oggi il mondo è cambiato: l'Italia e l'Europa cercano rigassificatori come fossero oro. E il primo a fare parzialmente marcia indietro è proprio l'ex presidente Renzo Tondo. «Tornando indietro - ammette - probabilmente non rifarei le stesse scelte. Nessuno allora immaginava una guerra di questo tipo. Rivendico però una battaglia: dovevamo entrare nel capitale della centrale nucleare di Krsko (Slovenia, ndr). Non fui ascoltato, ora saremmo più autonomi». Zeno D'Agostino, attuale vertice dell'Autorità portuale, ribadisce invece il suo no all'impianto: «A causa dell'inibizione alla navigazione fino a 1,2 chilometri dall'ipotetico impianto - ha spiegato - l'attività portuale sarebbe stata ridotta». Quando la storia del rigassificatore di Zaule finì in modo netto, l'amministrazione Serracchiani propose il risultato come una vittoria. «I fatti dicono che è stato giusto mettere tutte le energie nello sviluppo del porto di Trieste e delle reti inter e retroportuali - ha rimarcato invece l'ex presidente regionale Debora Serracchiani -,che ne fanno un'infrastruttura regionale. Il rigassificatore lo avrebbe impedito: era un dato tecnico accertato e abbiamo fatto con il Governo una scelta conseguente. Prima di recriminare i rigassificatori che non sono stati fatti, si facciano funzionare al 100% quelli che oggi lavorano parzialmente, si trovino più gasiere. La diversificazione delle fonti la strada da perseguire, lo stiamo già facendo.

L'ECONOMIA

Legato al tema dell'energia è stato anche l'intervento di ieri del presidente Fedriga, che ha fatto seguito alla richiesta del presidente degli industriali Bonomi di spalmare nel tempo gli obiettivi green del Pnrr. «Le riflessioni del Presidente di Confindustria, Bonomi, sul Pnrr meritano la massima attenzione. Le istituzioni hanno il dovere di considerare i diversi aspetti del piano nazionale di ripresa e resilienza alla luce delle possibili ricadute della crisi ucraina, in particolare per quanto riguarda le azioni per la transizione ecologica», ha detto. «La conferenza delle Regioni - ha concluso Fedriga- è pronta a sedersi alla cabina di Regia per valutare ogni possibile azione che, in una prospettiva di collaborazione istituzionale, consenta di valutare in quest'ottica i diversi interventi, senza ovviamente pregiudicare in alcun modo la loro realizzazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Potrebbe interessarti anche
caricamento

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci