Troppi rifiuti "soffocano" la città, torna la proposta che divide: «Serve la raccolta porta a porta»

Venerdì 26 Febbraio 2021 di Lara Zani
Rifiuti fuori dai cassonetti

PORDENONE - La posizione del sindaco è chiara: no al “porta a porta”, che aumenterebbe disagi e costi. Ma Legambiente insiste e l’opposizione chiede di conoscere i risultati dello studio, più volte annunciato, su quelli che sarebbero gli esiti dell’introduzione di questo si tema di raccolta dei rifiuti. Per questo Marco Salvador (Pordenone 1291) annuncia una richiesta di accesso agli atti. “Pordenone in questi recenti anni di amministrazione Ciriani è molto peggiorata in termini di raccolta dei rifiuti - premette -: le immagini di abbandono e isole ecologiche in degrado sparse nei quartieri sono oramai moltissime e sotto gli occhi di tutti, tutto questo mentre il sindaco Alessandro Ciriani si preoccupa si ricoprire con dei nuovi paravento i vecchi bidoni di piazza XX settembre; insomma ha sempre più importanza l’immagine che la sostanza. Il sindaco oramai si è inchiodato a una visione paleolitica della gestione dei rifiuti spaventato, come su ogni settore amministrativo, da ogni riforma e innovazione che guardi il futuro di Pordenone”. 
LA GESTIONE
Salvador ricorda che il primo cittadino “ha ereditato dalle amministrazioni del passato una gestione esemplare ed economica dei rifiuti, ma come ogni aspetto della vita di una città va aggiornata ai tempi. Ciriani, invece, si cela dietro il timore di aumentare la Tari, ma nasconde di dire che tutto questo abbandono e scarsa qualità dei rifiuti hanno un costo enorme, che stiamo già sostenendo: gli impianti di smaltimento prediligono un conferimento di qualità, e per fare questo bisogna lavorare i rifiuti raccolti, spesso manualmente con costi molto alti: il front office di Gea è subissato di richieste di gestione degli abbandoni all’esterno dei cassonetti e la stessa raccolta degli abbandoni ha costi molto alti. Si può iniziare a sperimentare il “porta a porta”: la struttura della città, fatta di molte ville e case indipendenti, lo permetterebbe, mantenendo su strada magari solo i bidoni dell’umido e del vetro. Questo consentirebbe di eliminare il problema degli abbandoni. La questione non è “porta a porta” sì, “porta a porta” no: oramai il futuro è già andato in quella direzione e noi siamo tremendamente indietro”. Di qui la decisione di presentare una richiesta di accesso agli atti per conoscere lo stato di avanzamento dello studio di fattibilità sul “porta a porta”.
IL PD
Sulla stessa linea Nicola Conficoni (Pd): “Ci fa piacere che il sindaco si vanti dei risultati raggiunti grazie al comodo, economico e sostenibile sistema di raccolta introdotto dal centrosinistra. Peccato, però, che la colpevole inerzia nell’approccio al tema dimostrata durante il suo mandato abbia favorito l’aumento dei rifiuti prodotti e il loro abbandono. Per contrastare la deprecabile inciviltà, accanto ai controlli di cui non viene pubblicato un report periodico, l’assessore all’Ambiente Stefania Boltin aveva annunciato la volontà di spingere ulteriormente la raccolta “porta a porta”, emulando quanto fatto dalla Lega a Udine. Preoccupato dalle controindicazioni, tuttavia, il sindaco l’ha stoppata affermando, in modo del tutto condivisibile, che prima di compiere un passo così delicato era opportuno far valutare a un soggetto esterno competente in materia costi e benefici dell’iniziativa”.
LE SOCIETÁ
Ma Salvador ritorna anche sul tema delle aggregazioni societarie con Ecosinergie: “dopo che ai numerosi annunci non è seguito alcun fatto concreto, chiederò copia della due diligence – che deve essersi conclusa - per verificare se questa ha valutato l’acquisto delle quote in modo differente rispetto allo studio interno di Gea”.

Ultimo aggiornamento: 08:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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