PORDENONE - La chiamata alla sala operativa dei Vigili del fuoco è arrivata alle 3.28 di ieri notte.
GLI ACCERTAMENTI
I pompieri hanno delimitato l'area dell'incendio con il nastro bianco e rosso che avverte di non oltrepassare il varco rimasto aperto all'altezza della vetrata perché c'è una situazione di pericolo. Sulla natura del rogo non ci sono ancora certezze. Un mozzicone di sigaretta gettato distrattamente tra i rifiuti o un'azione dolosa? Quest'ultima ipotesi non è affatto campata in aria. Saranno gli accertamenti e, probabilmente, anche la visione delle telecamere presenti in zona, a fornite elementi utili alle indagini.
GLI INCIVILI
In galleria, prima della rivoluzione della Gea in materia di raccolta differenziata, erano stati posizionati i cassonetti dotati di chiave. Con il tempo le serrature si sono rotte e chiunque poteva gettare le proprie immondizie in quell'angolo, anche chi non risiedeva nella zona. Adesso i cassonetti sono stati eliminati. Gli unici appartengono a un'attività commerciale (che nel rogo ne ha persi due su tre), ma si possono aprire soltanto con le chiavi, nessuno può approfittare per infilarci le proprie immondizie. «Nonostante ciò - spiega la titolare della lavasecco - ci sono ancora persone che continuano a gettare i propri sacchetti accanto ai bidoni. Sono persone che arrivano in auto, parcheggiano e poi vanno a depositare i loro sacchi». Molto probabilmente vivono altrove, si ostinano a smaltire i propri rifiuti senza dividere secco, umido, plastica, vetro e metalli. Se gettassero i propri sacchetti nel luogo in cui vivono, verrebbero subito scoperti e sanzionati dalla Polizia locale. Evidentemente in via Roma riescono a farlo nell'anonimato. E così, giorno dopo giorno, si è creata una situazione vergognosa. È per questo che in molti sono convinti che ad appiccare fuoco ai rifiuti smaltiti irregolarmente sia stato qualche residente della zona che non tollerava comportamenti incivili.
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