Rifiuti abbandonati, caccia ai furbetti

Domenica 14 Febbraio 2021 di Alberto Comisso
Rifiuti abbandonati, caccia ai furbetti

PORDENONE Le due facce della medaglia sul fronte rifiuti: da un lato quella virturosa, dall'altro quella decisamente imbarazzante. Pordenone ogni cittadino produce al massimo 75 chilogrammi di secco residuo all'anno. Un quantitativo soddisfacente, che ha permesso alla città del Noncello di ricevere nei giorni scorsi, da Legambiente, l'attestato di Comune Rifiuti Free. Pordenonesi ancora una volta virtuosi e ai quali è andato il plauso dell'assessore Stefania Boltin. La responsabile dell'Ambiente ha garantito che è in dirittura d'arrivo una nuova campagna di sensibilizzazione «per produrre ancora meno rifiuti. Margini per migliorare ce ne sono e, proprio per questo, stiamo predisponendo tutta una serie di iniziative afferma affinché i cittadini risultino essere ancora più accorti». Nell'indagine Comuni Rifiuti Free 2020, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto sono le uniche tre regioni che si vedono rappresentate in tutte e quattro le categorie del concorso: i comuni sotto i 5mila abitanti, tra i 5mila e i 15mila, oltre i 15mila e capoluoghi. Come a dire che nel Triveneto la raccolta differenziata è di qualità indipendentemente dalla dimensione demografica, grazie a un sistema di raccolta e gestione efficace basato, nella maggior parte dei casi, su sistemi consortili, raccolta porta a porta e tariffazione puntuale.
LE DISCARICHEC'è, tuttavia, un dato oggettivo che stride e che si riferisce al continuo abbandono di rifiuti in città e all'aumento di imballaggi legato all'utilizzo massiccio dell'e-commerce. «Situazioni ha fatto sapere Boltin che si sono generate anche a causa del periodo di lockdown e per il semplice fatto che ci sono ancora molte persone che lavorano da casa, in smart working. Ciò non aiuta né a produrre meno rifiuti né ad utilizzare meno le piattaforme virtuali per qualsiasi acquisto». Tra Natale e Capodanno, com'era prevedibile, il fenomeno è aumentato. Tra il servizio di asporto del cibo e i regali acquistati per lo più sulle piattaforme online, forse più di sempre, la città è stata invasa da ingombranti ed imballaggi vari. Durante le festività, in accordo con Gea, è stato potenziato il servizio di raccolta che dovrà rimanere attivo almeno fino a quando la situazione, sul fronte emergenza Covid-19, non sarà tornata alla normalità. Negli ultimi mesi è stato riscontrato un aumento di rifiuti, specie carta, vetro e plastica. Più le persone stanno a casa, maggiore è la produzione di immondizia. Pertanto è necessario che anche il servizio di raccolta sia tempestivo e, naturalmente, potenziato. C'è poi la questione dell'abbandono. Un fenomeno che, come ha precisato in più occasioni anche il sindaco Alessandro Ciriani, sembra non conoscere fine. Il primo cittadino ha notato, per esempio, un costante abbandono di mobili e di tutta una serie di oggetti e materiali (anche pericolosi per la salute) che, invece, andrebbero conferiti all'eco-centro. I controlli ci sono ma è chiaro che gli agenti di polizia locale e il personale di Gea non possono essere ovunque e, soprattutto, al posto giusto nel momento giusto. 
I SITII luoghi che si prestano meglio sono quelli più nascosti. Come via Volt de Querini, Latisana e largo Cervignano. «E' un'area che stiamo monitorando da tempo - precisa Ciriani - e che, ovviamente, è nostra intenzione rendere definitivamente sgombera dagli abbandoni. Attenzione stiamo prestando anche a via Castelfranco dove, invece, sarebbe attivo il fenomeno del turismo dei rifiuti: persone che, provenienti da altri comuni, abbandonano l'immondizia in quella zona. Stiamo attente: le sorprese (amare) potrebbero essere dietro l'angolo». Da qui l'appello dell'assessore Stefania Boltin: «I cittadini sottolinea dovrebbero vedere la loro città come la loro casa. L'educazione e il rispetto per l'ambiente s'impara, prima di tutto, a scuola. Quando entro nelle classi delle scuole elementari, raccomando sempre ai bambini di non disfarsi della carte di caramelle o merendine dove capita ma di gettarle in un cestino o, ancora meglio, di portarla a casa e quindi fare la raccolta differenziata». 
 

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