A soli 22 anni ricostruisce la mappa di 12mila leggi italiane: chi è Marco Cimolai, il friulano che spiega il diritto in modo attrattivo

Martedì 21 Marzo 2023 di Angela Pederiva
Marco Cimolai, 22enne di Fontanafredda

FONTANAFREDDAMarco Cimolai confida che l'idea gli è balenata in testa durante il lockdown, tempo di noia e di dpcm. «Leggevo i provvedimenti con tutti quei riferimenti: una disposizione rinviava a tante altre disposizioni, ciascuna delle quali rinviava a ulteriori disposizioni, ognuna delle quali rinviava ad altre disposizioni ancora... Non ci capivo niente e mi sono detto: adesso costruisco una mappa e vediamo dove arrivo». Partendo da un decreto-legge del periodo Covid, «uno che non mi ricordo neanche quale fosse visto che ho iniziato per gioco», il 22enne studente-lavoratore friulano è riuscito così a ricostruire una rete di 12.677 norme che è diventata un piccolo-grande caso all'incrocio tra informatica e diritto, tanto da essergli appena valsa l'invito a partecipare a un evento della Milano Design Week.


IL GRAFO
Si tratta infatti di un interessante esempio di "legal design", disciplina che si propone di rendere il prodotto dell'attività legislativa più accessibile, utile e pure attrattivo agli occhi dei non addetti ai lavori.

Forse faremmo prima a mostrarlo che a spiegarlo. Per capirlo, basta infatti osservare il grafo, cioè l'insieme di punti collegati da linee, riprodotto in questa pagina. Ogni cerchio corrisponde a una norma. Il colore ne identifica il tipo: verde per la Costituzione, rosso per i decreti-legge, giallo per i decreti legislativi, blu per le leggi. La luminosità indica la data di pubblicazione: più il nodo è chiaro, più il provvedimento è recente. Le dimensioni sono proporzionali alle citazioni: ciascuna disposizione al proprio interno fa riferimento ad altre e i collegamenti sono evidenziati dalle frecce, come si può meglio comprendere visualizzando via web la mappa interattiva all'indirizzo labs.marcocimolai.xyz/.


IL BLOG
Colpo d'occhio a parte, vale la pena di raccontare la storia di questo ragazzo di Fontanafredda che ai vari social preferisce il suo blog, in cui scrive poco di sé («Tech enthusiast», appassionato di tecnologia) e molto di informatica, materia in cui si è diplomato (all'istituto Kennedy di Pordenone) e in cui si laureerà (all'Università di Udine). «Nel frattempo specifica Marco lavoro a Porcia. Sono stato assunto all'Electrolux come sviluppatore di software. Mi sono avvicinato al computer già alle elementari, guardavo papà al pc e imparavo a programmare. Dopo lo stage alle superiori, il colosso degli elettrodomestici mi ha richiamato per inserirmi nel settore ricerca e sviluppo, dove mi occupo di digitalizzazione». Con tutta la stima dei colleghi più esperti, come si legge nelle referenze sul suo profilo Linkedin: «Giovanissimo ma molto bravo. Scrive codice pulito e lo fa con passione». Un entusiasmo che nel tempo libero l'ha portato a realizzare il progetto "Tessuto normativo italiano", analizzando oltre un decimo delle 111.000 norme contenute nel nostro ordinamento. «Quello che ha catturato la mia attenzione annota Cimolai è come un numero così alto di leggi possano andare d'accordo l'una con l'altra. Credo sia tecnicamente impossibile che questa ragnatela possa vivere in armonia, senza lasciare spazio a cavilli o controsensi illogici».


L'ESPERIMENTO
Un sospetto che si è dimostrato fondato, a giudicare dai risultati dell'esperimento, che ha comportato alcuni mesi solo per la raccolta dei dati, cioè la ricostruzione di un gigantesco pagliaio di norme finora disponibili solo in elenchi tematici o cronologici privi di correlazioni interne. Attorno all'iniziale decreto-legge sul Covid, il 22enne ha disegnato la rete dei suoi collegamenti: «Sono andato avanti finché il programma ha continuato a trovare le norme connesse, in tutto 12.677». In questo modo è stato anche possibile stilare la classifica dei dieci testi maggiormente riferiti: svettano gli articoli 87 e 77 della Costituzione (riguardanti, rispettivamente, il capo dello Stato e i decreti del Governo), con 2.094 richiami l'uno e 1.258 l'altro, mentre terza è la legge 9 del 2009, che si proponeva "Misure urgenti in materia di semplificazione normativa" e alla fine è menzionata qualcosa come 1.231 volte. Cimolai coglie al volo l'osservazione sulla farraginosità: «Sì, lo so. Dalla mia ricerca emerge soprattutto la complessità del sistema normativo italiano. E pensare che non ho inserito i decreti del presidente della Repubblica...». Il campione esaminato è comunque bastato per riscontrare dimenticanze, errori ("fabbraio", "agsoto"), auto-citazioni: «Esistono norme che fanno riferimento a se stesse nel loro stesso testo. Delle quasi 13.000 leggi analizzate, 1.619 hanno questo tipo di comportamento. Altre 206 presentano invece riferimenti circolari: se si segue la traccia dei rimandi, si ritorna alla norma di partenza». È il caso della legge 628 dell'8 luglio 1960, relativa all'importazione di lardo e strutto dalla Francia, che si riferisce al decreto-legge 378 del 10 maggio 1960, il quale a sua volta rinvia alla legge 111 del 28 marzo 1962, che però torna in loop alla norma originaria. «Questo progetto è la conclusione ha mostrato un lato della normativa italiana prima poco visibile. I collegamenti tra le leggi creano un'enorme ragnatela. Esistono leggi con riferimenti circolari, auto riferimenti, leggi più riferite e leggi meno riferite, leggi con dimenticanze e leggi pubblicate con il solo scopo di correggerle. Insomma, sorgono più domande che risposte. Ma adesso questo è l'obiettivo, cercare di rispondere alle nuove domande facendo analisi più approfondite».


L'ABROGAZIONE
Le reazioni ricevute su Reddit, dove in queste settimane la mappa è oggetto di dibattito fra gli utenti, incoraggiano Marco a proseguire: «Notevole»; «Fighissimo»; «Grandissimo»; «Pazzesco»; «Mi levo il cappello, questa cosa che hai fatto è fantastica!»; «Mi viene da piangere. Hai lavorato meglio del governo!». Negli anni, i ministri per la Semplificazione normativa ci hanno provato: nel 2010 il leghista Roberto Calderoli ha simbolicamente bruciato gli scatoloni contenenti 375.000 provvedimenti abrogati e giovedì scorso la forzista Maria Elisabetta Alberti Casellati ha proposto un disegno di legge per la cancellazione di 2.535 regi decreti adottati fra il 1861 e il 1870, dai "diritti di gabella" al "collegio delle fanciulle in Milano", giusto per dare un'idea dell'antiquariato giuridico in questione. Cimolai sorride: «No, non ho ricevuto offerte dai ministeri, ma dalle aziende sì. Mi chiedono se posso aiutarle a mettere un po' di ordine in questo ginepraio. E così il 19 aprile sarò con una di queste alla Milano Design Week».

Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 16:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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