Paolo Rossi e la partita da squalificato con Ezio Vendrame. Le 3 storiche reti segnate all'Udinese

Giovedì 10 Dicembre 2020 di R.U.
Paolo Rossi ed Ezio Vendrame, bandiere del Lanerossi Vicenza e amici anche a Casarsa della Delizia

La morte, a soli 64 anni, di Paolo Rossi ha destato cordoglio in tutto il mondo e anche in Friuli i ricordi, sportivi e umani, del grande campione del mondo di Spagna 1982 sono riemersi di colpo dalla memoria.

Ricordi che vedono Paolo Rossi protagonista in campo - come avversario dell'Udinese alla quale segnò gol importanti e passati alla storia delle statistiche del calcio - e nella vita privata, amico di Ezio Vendrame,  morto anche lui in questo funesto 2020 lo scorso 4 aprile.

CON L'AMICO EZIO

Paolo Rossi, ancor prima di esordire  nella Juventus e di vincere il mondiale in Spagna nel 1982, era rinato un anno prima, nella primavera del 1981, in un’amichevole a Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, in una partita benefica.

Pablito, come lo appellò Giorgio Lago già cronista e poi direttore de Il Gazzettino, arrivò nel paese di Pier Paolo Pasolini su invito di Ezio Vendrame, che aveva raccolto tanti ex del suo “Real” Vicenza. In comune avevano la crescita con il mister Giovan Battista Fabbri, che aveva allenato il primo nel L.R. Vicenza e il secondo nelle giovanili della Spal.

Giampiero Boniperti, presidente della Juventus aveva rimesso Rossi, chiusa l'esperienza a Perugia dopo la squalifica di due anni, sotto contratto e il club bianconero acconsentì a quella sgroppata fuori ordinanza, chissà se perché la credeva utile alla rinascita sportiva o perché tanto valeva lasciarlo fare. Paolo Rossi ha avuto i suoi periodi bui e allora si stava chiudendo il più triste, legato al calcioscommesse.  Una decina di anni dopo, Vendrame per premiare la Tilaventina che allenava, promossa dalla Terza alla Seconda categoria del calcio dilettanti, organizzò un altro paio di amichevoli, una in terra vicentina e la successiva allo stadio di San Vito al Tagliamento.

In entrambe partecipò nuovamente Paolo Rossi, con le ginocchia scricchiolanti, ovviamente segnando. Alla partitella di Creazzo si vide Rossi giostrare con Vendrame per un tempo, come non era mai accaduto con il L.R. Vicenza avendo vestito la maglia biancorossa in anni diversi. Seguì un mitico convivio, nella trattoria De Gobbi, a cui si mescolò pure Gino Bartali. Quelli calcistici non furono gli unici appuntamenti che videro l’oramai consacrato Pablito nel territorio pordenonese. Tornò persino da politico nel 1999, candidato al parlamento europeo nella circoscrizione Nord Est per Alleanza Nazionale.

E si concesse del tempo per visitare alcune società calcistiche cittadine, come il Vallenoncello. Il trentesimo compleanno della Polisportiva Tamai, nel settembre 2003, lo vide presenziare alla serata di festeggiamenti organizzati dal club biancorosso. Generosa la sua disponibilità al dialogo con i presenti. Altre occasioni, più o meno informali, lo videro ancora ospite.

LE SFIDE ALL'UDINESE

Già nell'estate del 1979 l'Udinese, presidente Teofilo Sanson e  direttore sportivo Franco Dal Cin, aveva provato ad assicurarsi in prestito il calciatore allora al Lanerossi Vicenza, retrocesso in serie B. Ma l'allora presidente dei berici, Giuseppe Farina - che dopo i mondiali d'Argentina del 1978 aveva strappato Paolo Rossi alla Juventus, offrendo 2 miliardi e 612 milioni di lire (cifra stratosferica all'epoca)  per metà del cartellino - preferì cederlo in prestito biennale (da 500 milioni di lire a stagione) al Perugia. All'Udinese arrivò, invece, da Vicenza il portiere Ernesto Galli, morto di Covid a 75 anni lo scorso 29 novembre.

E proprio all'Udinese, allo stadio Friuli il 27 gennaio 1980, Paolo Rossi segnò il suo ultimo gol (trafiggendo proprio l'ex compagno Galli come già aveva fatto all'andata con una doppietta) prima dello scoppio del Totoscommesse e di essere squalificato per due anni: in Udinese-Perugia, finita 1-2, andarono a bersaglio Salvatore Bagni nel primo tempo, Rossi all’inizio della ripresa, Elvi Pianca per i bianconeri nel finale. Sempre all’Udinese segnò anche il suo primo gol, una volta riabilitato (a segno in quell’1-5 anche Miano per l’Udinese dopo un solo minuto, quindi Marocchino, Cabrini, Rossi, Cabrini, Virdis per la Juve).

IL GOL DELLA RINASCITA

Prima di portare l’Italia nel tetto del mondo e di far piangere il popolo brasiliano, Paolo Rossi infatti rassicurò il commissario tecnico friulano Enzo Bearzot sulle sue reali condizioni generali in uno storico match Udinese-Juventus del 2 maggio 1982, vinto dalla squadra torinese per 5-1. Pablito faceva il rientro nel mondo calcistico dopo due anni di squalifica, accusato di aver pilotato nell’ambito del calcio scommesse la sfida Perugia-Avellino del 1980. Fu riabilitato alla vigilia della partita di Udine del 1982, con i bianconeri friulani ormai matematicamente salvi tanto che prima del match allo stadio Friuli ci fu l’esibizione di Loredana Bertè (proprio sotto la curva nord) per festeggiare il traguardo; la Juventus invece era in corsa per lo scudetto, poi vinto sul filo di lana ai danni della Fiorentina. Quel giorno, davanti a 42mila persone, sembrava che per Rossi il tempo non si fosse mai fermato, da subito rassicurò Bearzot (e anche Giovanni Trapattoni seduto sulla panchina della Juventus): la rapidità, la velocità, l’opportunismo, l’intelligenza tattica non erano stati minimamente scalfiti dalla lunga e forzata inattività. Segnò un gol all’ 1’ della ripresa (il terzo delle zebre) e fu salutato con un prolungato applauso da quasi 10mila tifosi juventini, uscendo dal campo dopo settanta minuti. Per l’occasione ci fu festa pure per Dino Zoff, alla sua trecentesima partita consecutiva in serie A. Nella sfida del “Friuli” il calcio italiano e mondiale aveva ritrovato Pablito, centravanti dal gol facile come lo dimostrerà due mesi dopo ai mondiali di Spagna, dando una spinta poderosa per la conquista del titolo da parte dell’Italia, vincendo la classifica cannonieri e meritandosi poi il Pallone d’Oro.

 

IL GOL DELL'ADDIO

Dopo i mondiali e la Juventus, Paolo Rossi avrebbe ritrovato il "suo" presidente Giussy Farina al Milan nel 1985, per poi chiudere la sua carriera, a soli trentun anni, indossando la maglia dell'Hellas Verona. Ma prima di ritirarsi, ecco di nuovo che i destini di Pablito e dell'Udinese si incrociano: ancora non lo sapeva, ma il gol messo a segno nella partita tra Verona e Udinese disputatasi l'1 marzo 1987 allo stadio Bentegodi sarebbe stata l'ultima sua rete realizzata in serie A. Il match  fu vinto per 3-1 dagli scaligeri con reti nell’ordine di Di Gennaro, Edinho per l’Udinese, Fontolan e, appunto, Rossi.

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Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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