Non manca tanto per arrivare al miliardo di euro. Tutti soldi da restituire durante l’arco temporale di un anno, il 2023. E c’è un altro numero che misura l’impatto di quello che sta succedendo a Francoforte, dove ha sede la Banca centrale europea, sul tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia. Le imprese della nostra regione, infatti, dopo la corsa al rialzo dei tassi di interesse messa in moto dalla Bce dovranno restituire sui loro finanziamenti circa 800 milioni di euro, 346 milioni in più rispetto all’anno scorso.
I NUMERI
Le misurazioni sono firmate dallo Studio Temporary ManageR, società specializzata nei servizi di temporary manager che ha messo gli occhi sul Nordest e in particolare sul Friuli Venezia Giulia.
L’IMPATTO
In Friuli-Venezia Giulia le imprese dovranno restituire interessi per 812 milioni all’anno, 346 milioni in più rispetto al 2022. «Nonostante nel primo trimestre 2023 l’inflazione su base annua sia ancora significativa (7,7%) - proseguono gli esperti - se misurata su base mensile si vede come nei primi mesi del 2023 si stia attenuando (0,1% di gennaio, 0,2% di febbraio e addirittura -0,3% stima di marzo). Con questi dati l’inflazione tendenziale su base annua potrebbe attestarsi tra il 5% e il 6%% nel 2023. Nel corso dell’anno il tasso dovrebbe registrare una marcata riduzione, per poi collocarsi in media al 3,4% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Per questo, l’ulteriore aumento dei tassi della Bce di 50 punti base a marzo, che ha portato il tasso di sconto europeo al 3,5%, ipoteticamente ad un valore superiore all’inflazione tendenziale, avrà molte conseguenze per le aziende “virtuose” che negli ultimi anni hanno fatto un ampio ricorso al debito per effettuare investimenti».