Prende il reddito di cittadinanza, ma nasconde un'eredità da 300 mila euro: condannata a 8 mesi

Mercoledì 25 Gennaio 2023
Prende il reddito di cittadinanza, ma nasconde un'eredità da 300 mila euro: in carcere una donna di 55 anni

PORDENONE - Un'eredità inaspettata si è sovrapposta al reddito di cittadinanza percepito da una 55enne residente a Spilimbergo innescando un procedimento penale. Con i soldi dello Stato non si scherza e, quando la normativa viene violata, l'azione penale, in questo caso esercitata dallo stesso procuratore Raffaele Tito, è inevitabile. La donna ieri è stata condannata dal giudice Eugenio Pergola a 8 mesi di reclusione, la stessa pena che era stata chiesta dalla pubblica accusa rappresentata dal vpo Patrizia Cau. La questione è stata dibattuta esclusivamente sugli atti processuali, in quanto la difesa aveva fatto istanza di rito abbreviato condizionato alla produzione documentale relativa la lascito testamentario. L'imputata ha pertanto beneficiato dello sconto di pena previsto dalla scelta processuale.
Dieci anni senza lavoro, nessuna risorsa economica, la 55enne spilimberghese ha inizialmente ricevuto assistenza da parte del Comune di residenza. «Non aveva nemmeno gli strumenti per mangiare», ha sottolineato l'avvocato Florianne Casanova dello studio Baruffini di Udine. Ad aggravare la situazione ci si è messa una situazione personale e familiare piuttosto complicata. Il reddito di cittadinanza ha permesso alla donna di riscattare la propria dignità. Con il sostegno di 480 euro al mese ha potuto provvedere a se stessa, alle esigenze più urgenti, come può essere un piatto di pasta sul tavolo ogni giorno.
A febbraio 2020 ha perso il padre. Il genitore aveva una casa di proprietà del valore di circa 180mila euro e una disponibilità economica di 120mila. È in questo contesto che l'imputata, secondo l'accusa, avrebbe approfittato del sostegno statale. Per 7 mesi ha continuato a percepire il reddito di cittadinanza senza comunicare la variazione di patrimonio o, in ogni caso, che stava per ereditare. Si tratta, per la legge, di «informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca o della riduzione del beneficio». Secondo la difesa, che ha prodotto al giudice tutto l'iter seguito dall'esecutore testamentario, la donna non avrebbe avuto contezza dei beni a lei destinati finché la successione non è stata chiusa. Nella ricostruzione della Procura, invece, quelle sette mensilità sono state percepite indebitamente. E dello stesso avviso è stato giudice. È uno dei primi casi dibattuti in Tribunale a Pordenone su una materia per la quale non c'è ancora giurisprudenza. A segnalare la presunta irregolarità era stata la Guardia di finanza nel corso dei controlli sulle persone ammesse al reddito di cittadinanza in provincia di Pordenone.
 

Ultimo aggiornamento: 28 Gennaio, 13:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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