Di giorno infermiere, di notte creatore di mondi virtuali. Alberto trasforma le città in videogiochi: «Ecco come sarà Pordenone nel 2077»

Domenica 29 Gennaio 2023 di Giulia Soligon
Il rendering della città del futuro

Di giorno infermiere all’ospedale di San Vito al Tagliamento, di notte sviluppatore di realtà virtuali. Lui si chiama Alberto Bidinot, ha 37 anni e la sua fantasia non ha limiti, al punto da portarlo a viaggiare avanti e indietro nel tempo. Tutto è cominciato quattro anni fa con Legoworld, il videogioco per Playstation con cui si è appassionato a creare mondi tridimensionali ispirati ai luoghi in cui viviamo. Dopo il primo video in cui simpatici omini in stile Lego scoprono il centro di Bannia, la creatività di Bidinot non ha più avuto limiti, superando anche i confini regionali. Dal Friuli Venezia Giulia al Veneto, per cercare nuovi soggetti si è spinto fino in Trentino Alto Adige e nel Lazio, al quale ha dedicato la ricostruzione di Amatrice prima del terremoto del 2016. «Mi piace riprodurre le città come se fossero il set di un videogioco, perché la gente non se lo aspetta. Da quando ho iniziato a fare questi video ricevo molti apprezzamenti su Facebook, che mi danno stimolo a continuare». Ma tra le grandi metropoli, già regno di grattacieli, e le piccole città a misura d’uomo, in cui molto è ancora analogico, «le persone preferiscono queste ultime, perché l’effetto di una realtà deformata è più impattante». Ecco allora che, dopo alcune prove in giro per l’Italia, arriva una Venzone a misura di lego tra zucche e fantasmi, una Spilimbergo medievale e un omaggio ad Azzano Decimo, paese in cui vive, con la ricostruzione di piazza Libertà su una piattaforma galleggiante.

Il futuro di Pordenone, come sarà nel 2077?

Ora però il salto nel tempo è decisamente più lungo. Vi siete mai immaginati come potrebbe essere Pordenone nel 2077? Schermi alle pareti, insegne luminose, tram che sorvolano la città. Insomma, piazzetta Cavour, dove Bidinot ha scelto di ambientare la sua ultima animazione, sembra mostrare cose che “noi umani” non potremmo immaginarci, riportando alla memoria il capolavoro fantascientifico di Ridley Scott. Ma non c’è solo Blade Runner tra i contorni di questi palazzi futuri.

I più avvezzi ai videogiochi riconosceranno infatti lo stile di “Cyberpunk 2077”, lo sparatutto sviluppato da CD Projekt RED nel 2020 e che Bidinot ha preso come fonte d’ispirazione, non fosse altro che per l’anno che accomuna i due video.

Lo sviluppo del gioco

«Per sviluppare un video di questo tipo ci vogliono almeno quaranta ore al mese. Prima scelgo il soggetto su cui lavorare, poi con Google maps copio la pianta della città». Ecco perché nella trasformazione della città non si perde la storicità di alcuni edifici, come, nel caso di Pordenone, Palazzo Badini. «Il resto poi è solo immaginazione e destrezza con Sketchup e Twinmotion, due software che permettono di lavorare sul modello e sulla texture, quindi di aggiungere quell’effetto cyber a forti contrasti cromatici». Per la prima volta anche la musica è autoprodotta. Non aspettatevi programmi complessi. La fonte è più semplice e accessibile di quel che si può pensare, ma come per tutte le cose, anche qui ci vuole un po’ di orecchio. «Sicuramente aver suonato per tanti anni mi ha aiutato a capire subito quale melodia avrebbe potuto accompagnare il video, ma per creare la base mi sono affidato all’app Garage Band di Apple». Quale sarà la prossima città a finire sotto la lente cyber di Bidinot? È ancora presto per dirlo, ma qualcosa potrebbe essere già pronto per prendere forma. «Mi piacerebbe ricostruire la piazza di Longarone prima del Vajont. Ci sto lavorando, per me sarebbe una novità, perché vuol dire fare una ricerca più approfondita, recuperando anche le foto dell’epoca».

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Ultimo aggiornamento: 16:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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