Due coltellate a un ragazzo di 19 anni, una in pieno petto

Sabato 26 Settembre 2020 di Cristina Antonutti
Due coltellate a un ragazzo di 19 anni, una in pieno petto
VAJONT - Poteva uccidere la coltellata inferta in pieno petto al 19enne di Morengo soccorso l'altra notte a Vajont? Il giovane bergamasco è stato colpito allo sterno, la lama non è entrata in profondità perché è stata deviata. È stato ferito una seconda volta al fianco e ha 30 giorni di prognosi, salvo complicazioni, in seguito alla perforazione della pleura. Un'aggressione violenta, che per le modalità e le gravi conseguenze patite dalla vittima potrebbe indurre la Procura di Pordenone a contestare l'ipotesi di tentato omicidio. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Federico Baldo, hanno ormai ricostruito l'episodio. Anche ieri sono proseguiti senza interruzione gli interrogatori alla presenza del magistrato e, in alcuni casi, anche di un legale. Sarebbero emersi nuovi elementi da sviluppare, anche se ormai il quadro appare delineato: dietro l'aggressione ci sono questioni di droga.

HASCISC LOMBARDA
Mercoledì sera il gruppo proveniente dalla Lombardia ha raggiunto il Friuli perchè aveva un appuntamento a Castello di Maniago. In auto erano in quattro. C'era M.M., il 19enne ferito. Con lui un amico di Pagazzano (sempre in provincia di Bergamo), A.B., 18 anni, che per difenderlo è stato a sua volta ferito a una spalla (7 giorni di prognosi). C'erano anche un 17enne di Milano e L.D.P., 38 anni, brasiliano che da oltre 20 anni vive in provincia di Cremona. L'appuntamento nel Maniaghese era stato concordato con un ragazzo della zona poco più che ventenne. Il giovane voleva procurarsi un po' di hascisc, ma i ragazzi lombardi, molto scaltri, hanno replicato che non avrebbero affrontato un così lungo viaggio per quantitativi modesti. Il friulano è così riuscito a trovare altri acquirenti, l'affare poteva andare in porto.

L'APPUNTAMENTO
L'incontro era stato organizzato a Castello, dove i ragazzi sono arrivati dalla Lombardia in auto. È al momento dello scambio che sarebbero cominciate le tensioni. Gli acquirenti, pronti a sborsare alcune migliaia di euro, prima di pagare hanno chiesto di vedere la droga. Ci sarebbero state delle resistenze. «Prima la droga». «No, prima fateci vedere i soldi». Quando è stata mostrata una mazzetta di euro, il testa a testa è finito in un parapiglia. Il minorenne sarebbe scappato inseguito dal giovane che aveva tenuto i contatti con il gruppo, mentre sul luogo dell'appuntamento qualcuno ha estratto un coltello è ha ferito gravemente il 19enne.

LA FUGA A VAJONT
Dopo le coltellate, i protagonisti del confronto sono scappati. M.M. è stato caricato in auto dagli amici, poi la fuga, probabilmente alla ricerca del 17enne che si era allontanato a piedi. Il gruppo è arrivato fino in piazza Monte Toc a Vajont. Il ferito aveva difficoltà respiratorie, le sue condizioni erano gravi e alle 2.06 hanno fermato l'auto in viale San Bartolomeo e hanno chiamato il 112. A Vajont sono state inviate due ambulanze e nell'area di atterraggio di Maniago è arrivato anche l'elisoccorso. Sono stati subito allertati anche i carabinieri. Nella zona sono convogliati gli equipaggi di turno, compresi quelli in servizio nel territorio di competenza della Compagnia di Pordenone. Sono stati i militari dell'Arma a rintracciare il 17enne che vagava da solo nella zona.

GLI INTERROGATORI
Il 19enne è stato ascoltato dagli inquirenti in ospedale. I suoi compagni di viaggio, prima di rientrare in Lombardia, sono stati sentiti per ore a sommarie informazioni in caserma. Sul caso sono concentrati da giovedì notte i militari del Nucleo investigativo di Pordenone, del Nucleo operativo di Spilimbergo e della stazione di Maniago. Anche ieri è stata una giornata intensa. I protagonisti del grave episodio sono stati identificati, ma gli interrogatori sono proseguiti fino a tarda ora per verificare le versioni fornite e alcuni punti ancora poco chiari.
Ultimo aggiornamento: 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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