Spacciava droga a settant'anni. Blitz dei carabinieri, arrestato

Sabato 24 Novembre 2018 di Giuliano Pavan
Preso dai carabinieri, spacciava a 70 anni
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VAJONT - Le indagini andavano avanti da tempo, con l’obiettivo di stroncare un giro di cocaina in provincia. L’attenzione del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Pordenone (assieme ai colleghi di Aviano e Maniago) si era posata su una coppia di settantenni residenti a Vajont. Il sospetto era che avessero a disposizione grossi quantitativi di stupefacente e rifornissero i pusher pordenonesi. Il blitz, scattato martedì pomeriggio, ha portato all’arresto di quattro persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.  Si tratta di Sulejman Tivari, 70enne albanese residente a Vajont, della moglie (subito scarcerata dal sostituto procuratore Monica Carraturo, titolare del fascicolo), Tonin Ndoci, 25enne albanese residente a Roveredo in Piano. e del connazionale Zeferin Ndoj, 24 anni. Tivari è stato posto agli arresti domiciliari, mentre Ndoci e Ndoj sono stati condotti in carcere.
L’OPERAZIONE
I militari dell’Arma stavano effettuando un servizio di appostamento nei pressi dell’abitazione della coppia a Vajont. Dopo l’ora di pranzo, l’Audi A4 con a bordo Tonin Ndoci e Zeferin Ndoj si è fermata sotto l’appartamento degli anziani. I due sono entrati e dopo qualche decina di minuti sono risaliti in macchina. A quel punto i carabinieri hanno deciso di agire: fermata l’auto dopo un breve inseguimento, i due amici sono stati beccati mentre tentavano di disfarsi di una busta con 25 grammi di cocaina. Oltre alla detenzione ai fini di spaccio, sono stati arrestati anche per resistenza a pubblico ufficiale. Convinti che la droga fosse stata appena acquistata, i militari si sono diretti nell’abitazione di Tivari, che nel frattempo era uscito di casa per andare a giocare alle slot machine. La moglie, alla vista dei carabinieri, ha anche accusato un malore. Quando il 70enne è tornato, è stata effettuata la perquisizione domiciliare da cui sono sputati altri 280 grammi di cocaina, oltre a materiale da taglio e per il confezionamento delle dosi e 10mila euro in contanti. Per entrambi sono scattate le manette, anche se poi il pm ha rimesso subito in libertà la donna risultata estranea ai fatti. 
GLI INTERROGATORI
Ieri mattina i tre arrestati sono comparsi di fronte al gip Monica Biasutti per l’interrogatorio di convalida dell’arresto. Sulejman Tivari, difeso dall’avvocato Giovanni Melideo, si è avvalso della facoltà di non rispondere e rimane agli arresti domiciliari. Il legale ha già annunciato ricorso al Riesame per la modifica della misura cautelare a carico del suo assistito, che si riserva di rilasciare dichiarazioni spontanee al pm. Dichiarazioni spontanee che invece hanno rilasciato sia Tonin Ndoci che Zeferin Ndoj, entrambi difesi dall’avvocato Guido Galletti. Il giudice ha rimesso in libertà Ndoci per mancanza di gravità indiziaria, e disposto l’obbligo di dimora per Ndoj.
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