Che fine farà il nuovo stadio? Il futuro è appeso a un filo. Senza squadra, addio progetto

Lo studio di fattibilità sarà portato a termine, la sede individuata è quella della Comina

Mercoledì 24 Maggio 2023 di Marco Agrusti
Che fine farà il nuovo stadio? Il futuro appeso a un filo. Senza squadra, addio progetto

PORDENONE - Nelle dichiarazioni di contorno si usava una locuzione particolare, una specie di girotondo fatto di parole: il nuovo stadio non sarebbe stato l’impianto “del” Pordenone Calcio, ma sarebbe servito “anche” al Pordenone Calcio. È chiaro come il sole, però, che si trattava unicamente di un modo per incorniciare l’operazione e di presentarla sotto una veste provinciale e non solamente cittadina.

Il nuovo stadio, infatti, nascerebbe solo e soltanto per agevolare le legittime e conclamate necessità del Pordenone. Altrimenti il territorio non avrebbe alcun bisogno di un impianto da costruire da zero. Il punto ora è un altro: che fine farà il progetto se quello del Pordenone Calcio sarà così in bilico?


IL CLIMA
Niente Pordenone Calcio, niente nuovo stadio. È esattamente il sentimento che filtra dalle stanze del potere della città e non solo. Formalmente, in prima battuta, si parla di una «necessità di ponderare, di attendere e di capire». In realtà se le cose dovessero mettersi male sarebbe anche la pietra tombale per il nuovo stadio cittadino. O provinciale che dir si voglia. Al momento esiste già uno studio di fattibilità finanziato dal Comune di Pordenone. Il costo è di circa 10mila euro e l’operazione è (era?) finalizzata ad individuare il luogo più idoneo e soprattutto a quantificare i costi dell’impresa. Un lavoro già a buon punto, che probabilmente verrebbe in ogni caso tenuto buono. Impensabile, però, andare alla ricerca di importanti finanziamenti (siano essi statali o europei) per un’opera che di fatto rimarrebbe senza un vero “padrone”. 


L’ITER
Il luogo più sicuro per costruire lo stadio era già praticamente stato individuato. Costa pure meno, non ci sono pericoli di natura idrogeologica: la Comina, dopo aver perso l’ospedale per scelte calate dall’alto e ancora oggi contestate, stava per “vincere” il nuovo stadio di Pordenone. Manca ancora l’ufficialità, perché a mettere nero su bianco la preferenza dovranno essere dei professionisti, ma nelle stanze del Municipio l’esito - almeno in questo senso - si conosce praticamente già: la struttura sportiva che era candidata ad ospitare in futuro il Pordenone Calcio (ma non solo, vedremo perché) sarebbe nata con ogni probabilità nella zona a Nord del capoluogo, quindi in Comina. E la seconda notizia è che lo studio di fattibilità aveva mosso ufficialmente i primi passi formali in Comune. Gli uffici, infatti, ci stanno già lavorando. Tutto prima del fulmine che ha colpito la società calcistica. 


LA SITUAZIONE ATTUALE
C’è poi un secondo tema, non meno importante. Nel corso degli anni la Regione ha deciso di investire svariati milioni di euro (più di cinque) per ammodernare lo stadio Omero Tognon di Fontanafredda. Un impianto che in precedenza ospitava solamente le partite casalinghe della squadra del paese e che grazie a due tranche di lavori è diventato buono anche per la Serie C, quindi per le gare interne del Pordenone Calcio. Un iter lungo e travagliato, quello che ha portato il Tognon di Fontanafredda all’adeguamento finale. Tutti ricordano infatti la celebre marcia indietro dei vertici del Pordenone, che declinarono l’invito a spostarsi a Fontanafredda dopo che la Regione aveva già aperto il portafoglio. Poi un altro dietrofront, a questo punto l’ultimo, con l’esordio nel “nuovo” stadio datato 2023. 
In futuro a chi potrà servire uno stadio su cui la Regione ha speso cinque milioni di euro? Al momento verrebbe da pensare solo al Fontanafredda, a meno che il territorio non si impegni a valorizzare l’impianto anche con eventi di altro tipo. 

Ultimo aggiornamento: 07:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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