PORDENONE - Giona ci ha messo un po'. Ian, il primo nato in assoluto in questo inizio di 2023 in Friuli Venezia Giulia, aveva più fretta di nascere e ha fatto fermare le lancette - a San Daniele - a mezzanotte e ventitré, quando ancora fuori c'erano fuochi d'artificio e petardi. Il bambino numero uno del 2023 a Pordenone, invece, ha fatto attendere la squadra medica e soprattutto la mamma fino alle 6.43 del mattino.
LA GIOIA
Dopo il rapidissimo Ian, nato a San Daniele e detentore del record regionale, in Friuli Venezia Giulia sono nati nell'ordine Luna (a Trieste poco prima delle tre del mattino), Elisa (di nuovo a San Daniele poco prima delle sei) e Violetta (a Monfalcone non molti minuti dopo).
Poi è stato il turno di Giona, che adesso sta riposando al quinto piano del Policlinico San Giorgio di Pordenone. Il quinto di tutta la regione, ma per il Friuli Occidentale sicuramente il più importante. Ovviamente per la famiglia, che viene al primo posto. Poi per il territorio, in sofferenza dal punto di vista demografico. Infine per il sistema sanitario, che riceve un dato grezzo: il primo parto dell'anno è avvenuto in una struttura - il Policlinico San Giorgio - che si sta guadagnando sul campo una fetta di futuro per quanto riguarda il secondo punto nascita della Destra Tagliamento dopo quello che fa capo al Santa Maria degli Angeli di Pordenone.
I COMMENTI
«Siamo felicissimi - ha spiegato ieri mattina il direttore generale della clinica San Giorgio, Maurizio Sist -. E lo siamo sia per la famiglia del bimbo, che per il fatto che Giona rappresenta per noi la nascita numero 701 di un anno molto positivo. Si tratta di una cifra che nel quadro provinciale ci risulta essere molto importante. È qualcosa di assolutamente notevole aver conseguito un risultato superiore ai 700 parti in soli dodici mesi. Giona è stato l'ultimo, ora ricomincia il conteggio. Per il Policlinico si tratta di un notevole investimento, la cui parte economica è minoritaria rispetto a quella che riguarda l'impegno e la passione di tutti, dal reparto ai vertici della struttura». La conclusione del commento sposta l'attenzione anche al di fuori dello stesso Policlinico. «Siamo estremamente soddisfatti - prosegue Sist -, anche perché molti ospedali periferici hanno totalizzato nell'ultimo anno statistico poco più di 500 parti ufficiali. Il nostro, quindi, è un messaggio di forte vitalità».
IL PARALLELO
Inevitabile, nel contesto della sanità del Friuli Occidentale, volgere lo sguardo a ciò che accade invece al punto nascite di San Vito al Tagliamento. Proprio a Natale, quasi fosse un regalo quantomai atteso, è nato all'ospedale il bambino numero 500 dell'anno che se n'è appena andato. Era la cifra da mantenere per evitare problemi, anche se il presidente regionale Fedriga ha garantito in Consiglio che a San Vito non ci sarà una chiusura del reparto. Sempre da San Vito, poi, nell'ultimo periodo era arrivata anche la controproposta che consisteva nella chiusura del punto nascita del Policlinico. Struttura che però ieri ha fatto registrare il parto numero 701. Duecento in più di San Vito.