Pordenonelegge, il sindaco Ciriani stronca il festival: «Luoghi comuni triti e ritriti di un vecchio femminismo»

La serata inaugurale non è piaciuta ad Alessandro Ciriani, che ha lasciato la sala prima della fine

Venerdì 16 Settembre 2022 di L.Z.
Alessandro Ciriani
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PORDENONE - «Un banale, modesto e scadente campionario di luoghi comuni del politicamente corretto. Se una roba è brutta, non la devo subire per forza». E infatti «sono andato via prima della fine». Quando si parla di letteratura, la recensione negativa è nell’ordine delle cose. Più insolito è che la stroncatura arrivi dal sindaco della città che ospita una manifestazione come Pordenonelegge. E colpisca il suo evento principale, la serata inaugurale. Se poi la critica si esprime alzandosi e abbandonando il teatro prima della fine, il messaggio è chiaro. Ed è quello che ha fatto mercoledì il sindaco Alessandro Ciriani.

Se infine qualcuno avesse avuto dubbi sulle ragioni della sua uscita dalla sala, il primo cittadino le ha chiarite con un post sulla sua pagina Facebook, pubblicato intorno alla mezzanotte. Un post che, se da un lato esprime il suo apprezzamento per la kermesse e per il lavoro degli organizzatori, dall’altro stronca senza mezzi termini la serata inaugurale.

L'inaugurazione

Protagoniste erano la scrittrice ceca Radka Denemarkova e l’italiana Silvia Avallone, intervistate da Alessandro Catalano e impegnate in un “Dialogo sul presente, sull’orlo dell’Europa”, in linea con un’edizione della manifestazione che getta un ponte verso Praga. Ma proprio «le scelte degli autori per le aperture degli ultimi anni» sono quelle che il primo cittadino definisce «l’unico neo, dal mio opinabilissimo punto di vista»: «chiamiamo qualcuno che sappia far vibrare i cuori, rapire le menti, incuriosire gli indifferenti, non ombre che suscitano sbadigli e ti fanno sprofondare sulla poltroncina». E ancora: «Dimmi cose che non mi piacciono, ma dimmele da tramortirmi per la loro profondità, fammi schiumare dal nervoso per la bravura con cui fai vacillare le mie tetragone certezze. Stasera esco più convinto delle mie idee di quanto non lo fossi prima di entrare in sala. Pnlegge è una meraviglia. Non sempre, però, i suoi ospiti onorano il palco da cui parte. Mio parere».

«Luoghi comuni di un vecchio femminismo»

Le sue parole hanno evidentemente suscitato una bufera, tanto più che sono arrivate dopo altre dichiarazioni controverse, quelle sullo stadio. Ma anche il giorno dopo Ciriani non arretra, anzi. E se qualcuno aveva maliziosamente ipotizzato che le critiche potessero essere rivolte anche ad altri eventi (nella stessa sera il primo cittadino aveva assistito alla presentazione del libro del presidente della Regione Massimiliano Fedriga), lui chiarisce subito l’obiettivo: «La scelta delle autrici per l’inaugurazione è stato un grande errore. Ho assistito a una serie di luoghi comuni triti e ritriti di un vecchio femminismo che non esiste più e anche a un’associazione della Sicilia alla mafia. Non è vero, come hanno detto, che la letteratura è la voce del popolo: sono concetti fuori dal mondo. Non hanno colto il tema né suscitato interesse, non mi hanno instillato nessun dubbio. Sono rimasto indifferente e deluso, e come me altre persone hanno abbandonato la sala. Se si vuole utilizzare il palco per temi politici e divisivi, lo si può fare in uno degli altri appuntamenti, fra i quali ciascuno può scegliere. Ma questo è il giorno in cui la città si veste a festa e c’è il mondo che viene a Pordenone».

Il sostegno

Il sindaco conferma tuttavia l’apprezzamento e il sostegno per la manifestazione: «Pordenonelegge è una magnifica offerta di idee, spunti, carezze letterarie. A tutti gli organizzatori va il mio sincero ringraziamento per aver saputo mettere a punto una macchina portentosa, complessa, preziosa, articolata. Noi, come Comune, continueremo a dare il nostro appoggio, con entusiasmo e convinzione».

Ultimo aggiornamento: 17:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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