Università, un boom di iscrizioni, ma mancano aule per gli studenti

Venerdì 18 Ottobre 2019 di Davide Lisetto
Una delle palazzine del campus di via Prasecco
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PORDENONE  -Aumentano le matricole nei corsi universitari del Campus pordenonese di via Prasecco. E con l’incremento del numero degli studenti - che ormai sta raggiungendo quota duemila - gli spazi del polo universitario di via Prasecco stanno ormai diventando piuttosto stretti. Con una sola maxi-aula da quasi duecento posti (tutte le altre hanno una capienza minore, si va dai circa cento posti a quelle più piccole in grado di ospitare trenta, quaranta studenti) i corsi con il numero più elevato di studenti - in particolare quelli di Banca e Finanza e Scienze e tecnologie multimediali - sono costretti ad alternarsi nel “calendario” dell’utilizzo dell’aula più grande. Insomma, gli spazi del Campus di Borgomeduna avviato quasi un trentennio fa sono diventati insufficienti.  In realtà, il problema è all’ordine del giorno già da paio d’anni. Ma ancora le soluzioni - almeno per una risposta nel breve periodo - non sarebbero state individuate. Il Consorzio universitario, guidato da Giuseppe Amadio, oltre a risanare la situazione finanziaria legata alle spese di gestione del polo, ha avviato un confronto con il Comune proprio al fine di risolvere il nodo degli spazi. Tra le ipotesi c’è quella di un adeguamento della grande palestra comunale che si trova proprio a ridosso degli edifici universitari: secondo una ipotesi di massima con un intervento minimo la palestra potrebbe essere trasformata in almeno tre aule di una certa dimensione che risolverebbero in buona parte il problema della carenza di posti. Ma per il Comune si tratterebbe di rinunciare a una palestra che viene anche utilizzata dagli studenti di alcune scuole superiori. Comune, Regione e Consorzio hanno anche messo i “ferri in acqua” affinché si possa avviare un’ipotesi di realizzare il polo universitario del futuro nell’ambito dell’area dell’ex Amman, sempre a Borgomeduna. Un progetto che punta a garantire un futuro al campus, ma che rischia di essere di lungo periodo. Mentre l’università ha la necessità di dare una risposta in tempi decisamente più brevi, forse già a partire dal prossimo anno accademico. Già ora, infatti, per il corso in Banca e Finanza sarebbe complicato organizzare un master, a meno che non lo faccia con lezioni nelle giornate di sabato e domenica.
L’ULTIMO NATO
A incrementare il numero degli studenti è stato anche l’avvio - ormai tre anni fa - dell’ultimo corso nato, quello in Banca e Finanza che l’Università di Udine ha spostato in riva al Noncello non solo con la laurea triennale, ma anche con la magistrale. Quest’anno (le iscrizioni saranno aperte fino a dicembre) il corso economico registra un numero di iscrizioni che hanno superato le cento unità. Al test di ingresso (valido a livello nazionale per la “filiera” delle facoltà economiche, quindi anche per Economia aziendale ed Economia e commercio di Udine) a Pordenone si sono presentati in cinquecento. Un corso che in tre anni ha via via aumentato i numeri dimostrando di essere “attrattivo” a livello nazionale. Per il 70 per cento gli studenti arrivano infatti da fuori regione, una buona parte dal Veneto ma alcuni provengono anche da Campania, Puglia e Calabria. Nella primavera del 2020 ci saranno i primi laureati della triennale, ma anche della magistrale. E dai contatti che ci sono con banche e imprese del territorio per molti degli attuali studenti si apriranno le porte del lavoro.
Ultimo aggiornamento: 11:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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