Campeggio sul greto del torrente. ​Arriva l'esposto in Procura

Venerdì 24 Agosto 2018 di Lorenzo Padovan
Campeggio sul greto del torrente esposto in Procura
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TRAMONTI - Un esposto alla Procura della Repubblica per valutare la pericolosità del campeggio Valtramontina. L’ha presentato una società di Roma che aveva concorso all’assegnazione della gestione e che teme che nelle condizioni attuali non siano stati rimossi i rischi di esondazione che erano stati descritti da una perizia pubblica. Secondo i rappresentanti della società, “bisogna evitare qualunque rischio per la comunità e per gli ospiti: ciò che è accaduto nel canyon del Pollino deve fare da monito”.  “Tutto nasce in febbraio quando il Comune di Tramonti di Sotto ha promulgato un “bando per l’affitto del campeggio di proprietà comunale” contenente, al paragrafo 3, le limitazioni all’uso della struttura dovute al posizionamento della stessa in “Area P 3” (area a pericolosità elevata) - si legge nell’esposto della società romana -, di fatto dichiarando l’impossibilità di adibire la struttura a campeggio, condizionando nel contempo le offerte economiche relative al bando”. “Dopo l’assegnazione - continua la ricostruzione dei fatti -, il campeggio Valtramontina ha iniziato l’attività compreso il pernottamento degli ospiti e l’istallazione di strutture atte al pernottamento, evidentemente non curandosi delle limitazioni imposte dalla classificazione quale “Area P 3”, in aperta violazione delle condizioni imposte dall’Autorità di Bacino, i cui pareri e dettami risultano del tutto inutili”. 
IL COMUNE
“È noto che nulla è stato dismesso dall’Autorità di bacino per il declassamento dell’area da “P 3” a “P 2” - incalzano i legali della società -, è altresì comprovato che l’attività ricettiva si svolge in piena deroga delle norme e prescrizioni previste ed è altrettanto noto e comprovato che in una comunità ristretta quale è il Comune di Tramonti di Sotto, l’amministrazione civica non può essere all’oscuro, salvo che ne abbia avallato le deroghe, dell’attività svolta, apparentemente in aperta contraddizione con norme e regolamenti vigenti”. “È comprovato, altresì, che nessuna opera è intervenuta nel recente e meno recente passato per migliorare l’orografia del territorio in oggetto per eliminarne la “pericolosità elevata” - si precisa nell’esposto -. È chiaro che in assenza di enunciazione di pericolosità P3, per l’area interessata, da parte dell’ente proprietario, ben diverse sarebbero state le valutazioni economiche da esporre nell’offerta - conclude la società -, visto che sembra essere stata dichiarata come superata e immotivata la limitazione imposta dall’Autorità di Bacino, senza tralasciare i problemi di sicurezza, nonché assicurativi che la violazione delle specifiche in vigore avrebbero comportato fino ad ora e che comporteranno in futuro se venissero confermati”. 
Ultimo aggiornamento: 08:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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