Telecamere a scuola, il Comune le boccia ma i genitori le vogliono

Domenica 24 Novembre 2019
Telecamere a scuola, il Comune le boccia ma i genitori le vogliono
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BUDOIA - È un successo la raccolta firme sull'installazione delle telecamere di sorveglianza nelle scuole, che la Lega ha avviato in piazza lo scorso fine settimana. «Un consenso da parte dei cittadini sulla proposta, presentata in Consiglio comunale, di adottare misure preventive per garantire la sicurezza delle fasce deboli (i bambini che frequentano le scuole dell'obbligo) - spiega il capogruppo Davide Fregona - che prevede l'installazione di un sistema di telecamere a circuito chiuso negli edifici scolastici. Il Pd ha votato no alla mozione - prosegue accompagnata dai soliti commenti che ci hanno etichettato come impreparati e incompetenti». «Non è stato nemmeno possibile argomentare sulla possibilità o meno di poter adottare il sistema di videosorveglianza per ragioni di ordine tecnico, ma la scelta di non farlo è esclusivamente di carattere politico. Peccato che la gente e i genitori non la pensino come loro, hanno firmato convintamente e rilanciano.

 


 Tutti hanno capito in paese che ogni qualvolta ci impegniamo con delle proposte costruttive, la sinistra non riuscendo ad argomentare passa alle offese. Il Partito democratico sostiene che l'uso delle telecamere è sempre vietato dalla legge, ma è falso - aggiunge Fregona - Se lo desiderano possiamo dare ripetizioni gratuite al sindaco e alla Giunta. La Regione ha recentemente legiferato in materia e ha stanziato 3 milioni di euro».
IL DATO
«Sono infatti 114 i Comuni del Fvg che hanno fatto domanda per ottenere i finanziamenti per l'installazione di telecamere nelle scuole e nelle strutture sociosanitarie per anziani e disabili - continua Fregona -  A diffondere il dato è l'assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti. Questo risultato è una risposta importantissima alla domanda di sicurezza sempre più diffusa, che dimostra una volta di più quanto questo tipo di intervento fosse sentito da sindaci e cittadini. I Comuni che hanno fatto richiesta potranno installare gli impianti nelle strutture socioeducative per la prima infanzia sia pubbliche che private, nelle scuole dell'infanzia statali e non statali, nonché in quelle sociosanitarie e socioassistenziali sia per anziani sia per persone con disabilità, pubbliche e private».
GLI APPOGGI
Sulla stessa linea è il sindacato Ugl che condivide la scelta, dicendo: «Abbiamo vigilanza e controlli su beni immobili e mobili, sui nostri sistemi, dal telefonino a tutto ciò che ci circonda, ma quando si tratta dei nostri bambini e anziani si dice no, tutto deve rimanere top secret altrimenti violiamo la privacy degli operatori». «Questo lo sostiene anche Luigi Valente, vicesegretario Ugl Url Fvg - conclude Fregona - evidenziando che mettere delle telecamere a circuito chiuso rende la vita molto più tranquilla a genitori e figli; nessuno vuole controllare la vita lavorativa di maestre, infermieri e personale vario. Anzi, attraverso i controlli avremmo la possibilità di dare una mano agli operatori in caso di bisogno, di mancanza o scarso numero di personale».
Francesco Scarabellotto
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Ultimo aggiornamento: 17:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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