Premi San Valentino, scelte le tre coppie esempi di solidarietà e impegno

Lunedì 14 Febbraio 2022 di Lara Zani
Una premiazione in una foto d'archivio

PORDENONE - Ci sono Michele e Paola, che vivono la parrocchia come una famiglia di famiglie; Valentino e Renata, lui factotum della parrocchia, lei animatrice del gruppo “Preghiere delle mamme”; e poi Ezio e Pia, missionari in Amazzonia. Sono le tre coppie che oggi, alle 17.30, nella chiesa di San Giorgio riceveranno il 23° premio “Insieme per il prossimo”, conferito annualmente dall’Associazione San Valentino a coppie di coniugi che abbiano operato silenziosamente donandosi agli altri con impegno.

La consegna dei riconoscimenti sarà preceduta dalla messa e accompagnata dagli interventi musicali dei maestri Giuseppe Barutti e Gianni Fassetta.


MICHELE E PAOLA


Sposati da 14 anni, hanno tre figli: Noè, Mattia e Gemma. Si dedicano attivamente alla parrocchia dei santi Ilario e Taziano di Torre per essere di sostegno in vari modi a chi ne ha bisogno. Hanno creato un gruppo di famiglie disponibili a essere d’aiuto alla parrocchia, considerandola come una famiglia di famiglie, nella quale ognuno dà ciò che può del suo tempo a beneficio della comunità. Dal gruppo famiglia è nato il gruppo “I piloti del tempo che vola”, uomini che diventano autisti disponibili a trasportare persone anziane in chiesa per seguire la messa. Dedicano inoltre una particolare attenzione alla sorveglianza della chiesa durante le funzioni. Paola è catechista, insegna religione ai bambini collaborando alla loro formazione e preparazione a ricevere i sacramenti. Al termine dell’anno scolastico si dedica al Grest, per seguire i bambini nel periodo estivo. Collaborano con la Caritas per la buona riuscita dei mercatini di Natale missioni e sono di supporto per i pranzi comunitari.


VALENTINO E RENATA


Sposati da 23 anni, hanno due figli, Elena e Daniele, e due nipoti. Valentino, nato a Claut nel 1948, si trasferisce da giovanissimo con la famiglia in Brianza, a Cesano Maderno. A 16 anni rientra in Friuli, dove inizia a lavorare alla Savio come montatore e in seguito alla Toyota come venditore, fino alla pensione nel 1998. Impiega il suo tempo come volontario nella casa di riposo di San Quirino per sei anni, come accompagnatore degli ospiti nelle uscite. In seguito, collabora con la parrocchia del Sacro Cuore come responsabile della manutenzione, cuoco nei campi estivi dei ragazzi, consigliere per gli affari economici e nel comitato dell’asilo parrocchiale. Tuttora è attivo nella parrocchia stessa come factotum. Renata ha lavorato nell’azienda di famiglia e nel tempo libero aiutava la mamma nell’ospitare e aiutare le ragazze madri abbandonate o in difficoltà. Da anni partecipa a gruppi di aiuto primario e di preghiera per il sostegno delle mamme in difficoltà e per il futuro dei loro figli. Il gruppo “Preghiere delle mamme” è sorto a Borgomeduna, e le mamme si riuniscono a pregare in casa per i bambini di tutto il mondo.


EZIO E PIA


Sono sposati da 52 anni e hanno due figli e tre nipoti, Aurora, Gabriel e Lorenzo. Ezio ha cominciato a lavorare da giovanissimo nel settore telefonico, diventando anche rappresentante sindacale a livello regionale e nazionale. In passato ha svolto anche il ruolo di consigliere comunale. Ora è Alfiere del Gruppo Alpini di Torre. La sua lunga amicizia con Franco Toffolo e la collaborazione fra Sip ed Enel ai tempi del lavoro hanno lasciato un indelebile ricordo. In quegli anni, Ezio e Pia nei fine settimana partecipavano nel Veneto a un percorso di formazione per diventare volontari del Pime, il Pontificio istituto missioni estere. Pia, in passato impiegata e sindacalista in un’azienda di Vallenoncello, decide di lasciare anticipatamente il lavoro per seguire il marito in Amazzonia, per raggiungere la canonica di Mauès. Pia seguiva le attività della canonica e cucinava con successo quel poco che c’era. Dal 1996 al 1999 trascorrono tre anni senza tornare mai in Italia, vivendo nella foresta per dare assistenza a parroci e missionari. Si avventurano in viaggi incredibili lungo i fiumi per raggiungere le località più isolate per dare aiuto alla popolazione locale. Rientrano in Italia, ma poco dopo ripartono per trascorrere altri due anni in Amazzonia, poi si spostano per un altro anno a Rio de Janeiro, nelle favelas. Hanno accudito una ventina di ragazzi dell’area indigena Satèrè Mauè. Tornati in Italia, Ezio per 15 anni ha fatto il volontario autista per l’Aifa di Pordenone. Tuttora non mancano di dimostrare la loro solidarietà verso chi ne ha bisogno.

Ultimo aggiornamento: 18:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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