La lettera arriva con un mese
di ritardo: salta l'esame medico

Sabato 7 Dicembre 2019 di Alberto Comisso
Posta in ritardo, salta l'esame medico
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PORDENONE  - Avrebbe dovuto sottoporsi allo screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella il 30 novembre, nella sede del Distretto sanitario di via Piave, ma la lettera, spedita da Trieste il 28 ottobre, le è stata recapitata dal postino giovedì scorso. Ovvero il 4 dicembre. Nella buchetta delle lettere Rosalba Melilli, che risiede a Cordenons nella zona dell’ex Makò, ha trovato pure una bolletta dell’Enel il cui pagamento scadeva il giorno prima. Il caso di Rosalba non è isolato: sono diverse, ogni giorno, le lamentele dei cittadini che si trovano a dover fare i conti con un servizio tutt’altro che celere. Che funziona a singhiozzo e che, soprattutto, consegna (in ritardo) ai cittadini lettere ed utenze con scadenze da rispettare. 
«Quando ho aperto la busta – Racconta Rosalba Melilli –, mi sono persino meravigliata dell’efficienza con la quale il Servizio sanitario mi ricordava che dovevo sottopormi al test. Mi sono altrettanto meravigliata, questa volta negativamente, quando ho letto che mi sarei dovuta presentare a Pordenone, nella sede del Distretto sanitario, il 30 novembre: quattro giorni prima. A quel punto ho chiamato il numero verde indicato nella missiva, così da giustificare la mia assenza, e mi sono cercata uno specialista, a pagamento, che mi facesse lo screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella. Mi chiedo: dove siamo arrivati? Quando ho parlato di questa vicenda con altre persone, mi sono resa conto di non essere l’unica. Siamo così arrivati ad una conclusione, piuttosto spiacevole: la posta arriva spesso con un imperdonabile disagio».
A CORRENTE... ALTERNATA
Se per ricevere la corrispondenza bisogna munirsi di (tanta) pazienza, per vedersi installare il contatore dell’energia elettrica possono servire anche otto mesi: «Ci sono utenti – riferisce una donna che ha chiesto di rimanere anonima, ma che da aprile sta portando avanti una battaglia sfinente con Enel – che stanno aspettando da due anni».
Otto mesi di telefonate, di attese vane e di riscontri che non arrivavano. Sino a quando, qualche giorno fa, a Villadolt di Fontanafredda, una ditta incaricata ha avviato le operazioni per la posa del contatore. Ma intanto l’utente, che aveva costruito una casa per affittarla ai militari americani, si è vista costretta a risolvere due contratti con la base di Aviano.
«Tutto è iniziato il 2 aprile scorso – racconta la donna – quando, tramite posta certificata, ho fatto richiesta a E-distribuzione per l’installazione di un contatore Enel. Il 20 maggio, non avendo ottenuto risposta, ho deciso di sollecitare chiamando il numero verde. Mi hanno risposto che a loro non risultava nessuna richiesta e di dimostrare, con i documenti, che avevo fatto la domanda di nuovo allacciamento. Ho rinviato di nuovo tutto, compresa la ricevuta di lettura della Pec, il 21 maggio, ma ancora niente».
Il mese dopo un altro tentativo. «Questa volta – chiarisce – mi sono recata negli uffici di E-distribuzione di Pordenone. Da una dipendente mi è stato detto che della mia richiesta non c’era traccia e, dopo aver rifatto la pratica daccapo, il 23 giugno, con riferimento alla Pec inviata il 2 aprile che precedentemente non risultava, mi è arrivato il preventivo di spesa per l’installazione. Ho pagato subito, con bonifico bancario e ho pure inviato copia dell’avvenuto pagamento».
Nel frattempo la società, rendendosi conto del disagio cagionato, aveva inviato alla cliente, come ristoro, un assegno di 105 euro. Situazione sbloccata? Macché. «Alle successive chiamate – sostiene la donna – mi è sempre stato risposto che la mia richiesta era stata inoltrata. Ma di fatto tutto era rimasto fermo al palo».
Ora, a distanza di otto mesi, sembra che la questione si sia definitivamente risolta. «Bastava che E-distribuzione mi avesse detto che i tempi sarebbero stati lunghi – scuote la testa la donna – e mi sarei messa il cuore in pace. Invece ho capito una cosa: per avere la corrente elettrica, una persona deve essere disposta ad affrontare un calvario come quello (o addirittura peggiore) che ho subito io».
Alberto Comisso
Ultimo aggiornamento: 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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