Pillola contraccettiva per la lotta
ai gamberi che infestano le acque

Lunedì 14 Luglio 2014
Pillola contraccettiva per la lotta ai gamberi che infestano le acque
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PORDENONE - Arriva la pillola che inibisce la riproduzione dei crostacei. Nuove tecniche per fermare l'invasione "aliena" delle acque friulane: i fondi europei stanno sostenendo la battaglia contro il vorace gambero della Louisiana, che ora viene "attaccato" anche dalla scienza di laboratorio.



L'americano ha pochi predatori naturali, cresce in fretta e resiste a condizioni climatiche complesse. Non riesce a metterlo in difficoltà neppure il ghiaccio invernale, grazie alle profonde tane che scava con le sue potenti chele sotto le rive, rendendole pericolose e cedevoli. Una femmina depone fino a 600 uova, mentre i piccoli raggiungono la maturità sessuale entro i 120 giorni, assicurando la prosecuzione del ciclo. In più diffonde una tossina (la cosiddetta "peste") che può risultare micidiale per i "cugini" autoctoni, una specie pregiata da tempo in difficoltà.

Da tre anni i tecnici dell'Ente tutela pesca stanno cercando di frenare (con un certo successo, va detto) la diffusione del Procambarus clarkii.



L'estate scorsa ne furono sterilizzati oltre mille esemplari, provenienti dal lago Paker di Casette di Sesto. Altre centinaia erano stati prelevati da fiumi della Bassa Pordenonese e sottoposti a un analogo trattamento in ospedale. Bisogna tuttavia evitare che le politiche dirette ad arginare la diffusione dei "rossi" provochino danni collaterali all'ambiente e ai nostrani.



Così le Università di Trieste e Firenze, in sinergia con il Centro nazionale della ricerca di Venezia, Science Park giuliano e altri partner (compreso l'Etp), stanno studiando da quasi un lustro la biologia del soggetto.



Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 10:14

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