Cotonifico ex Amman, accuse dal sindaco: «Una bomba ecologica»

Mercoledì 4 Luglio 2018 di Lara Zani
L'interno dell'ex cotonifico amman
PORDENONE  - Ex cotonificio Amman al centro del nuovo scontro sui temi dell’ecologia in città. Mentre su via Cappuccini maggioranza e opposizione continuano nella contrapposizione fra sacrificio dei tigli e necessità di realizzare le fognature, il sindaco lancia la “bomba Amman” E proprio di “bomba” ha parlato sollevando la questione della pericolosità ambientale del sito di archeologia industriale che si trova in stato di abbandono. “Ci avete lasciato l’Amman - è l’accusa che ha lanciato Alessandro Ciriani -, che è la vera bomba ecologica di questa città. Ci avete lasciato l’Ilva, la ferriera di Servola in città, con amianto, con lana di roccia, con gli sversamenti di idrocarburi».  Questioni che potrebbero mandare in dissesto il Comune per la vostra totale assenza su quei temi. Lì non avete detto niente. Se scoppia la questione dell’Amman, chiameremo voi a rispondere, perché vogliamo vedere quali atti ci sono stati da parte della precedente amministrazione, che sapeva benissimo cosa stava capitando lì dentro. E non poteva neanche dire di non poterci entrare in quanto area privata, perché ci siamo entrati noi lì dentro, più volte, anche con i droni, a controllare cosa sta succedendo. E voi sapete che quella è la vera partita ecologica di questa città”.
LA GRANA
Ma di “partite ecologiche”, nel Consiglio di lunedì, ne sono state sollevate altre. La prima è, inevitabilmente, quella dei tigli, richiamati anche dall’ordine del giorno con il quale il Partito democratico ha chiesto all’amministrazione comunale di verificare ulteriormente la possibilità di conservare quelli di via Mazzini, anche affidando a tecnici specializzati l’elaborazione di nuove perizie. “Io credo - ha sostenuto Nicola Conficoni (Pd) - che ci siano le condizioni per poter salvaguardare i tigli di via Mazzini, come sicuramente c’erano le condizioni per salvaguardare quelli di via Cappuccini. Le acque meteoriche possono tranquillamente essere recapitate nell’alveo dei fiumi, per cui questa è una novità che voi avete introdotto e che purtroppo ha comportato il sacrificio dei tigli”. “I primi dodici tigli, quelli che secondo le perizie erano in migliori condizioni nel 2012, riportavano cavità all’interno - ribatte l’assessore Cristina Amirante -. Quindi non è detto che le perizie individuino, se non con tecniche invasive, la verità al 100 per cento, perché sono fatte con valutazioni esterne e in base all’esperienza. Taluni episodi, come il tiglio caduto recentemente alle “Gabelli”, sono la dimostrazione di come questa tipologia di albero, una volta cresciuta, quando si trova in un contesto così stretto, rischia di cadere. Sappiamo di tutti i danni che sono stati richiesti, anche in anni precedenti alla nostra amministrazione, per quei cinque tigli di via Mazzini. Se gli uffici riterranno di fare ulteriori valutazioni di natura tecnica, seguiremo le loro indicazioni, così come abbiamo seguito le indicazioni degli uffici che, appena insediati, ci hanno chiesto di poter prevedere il taglio di tutti i tigli di via Cappuccini, perché già all’epoca nel 2012, in una commissione consiliare, era stata esposta questa necessità, ma qualcuno dell’allora maggioranza non era evidentemente d’accordo”.
VIA BURIDA
Ma sul tavolo ritorna anche la vicenda dell’ampliamento del depuratore di via Burida, realizzato dall’amministrazione Pedrotti: “Il Tribunale - ricorda Conficoni - ha dato torto alla Provincia, riconoscendo che avrebbe avuto la competenza e i soldi per realizzare quell’intervento, ma non l’ha fatto”. “E’ vero, noi abbiamo perso una causa - è la replica del primo cittadino -, ma ci sono stati colloqui con gli assessori del tempo perché la partita era delicatissima e nessun politico sapeva se quella partita si sarebbe vinta o persa”.
Lara Zani
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Ultimo aggiornamento: 08:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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