Allarme dei Carabinieri: emergenza droga già nelle scuole medie

Domenica 6 Gennaio 2019 di Susanna Salvador
Droga a scuola: controlli dei Carabinieri tra i banchi di una classe
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PORDENONE  -  Prevenzione, controllo del territorio e attività info-investigativa, soprattutto sul fronte dello spaccio di sostanze stupefacenti il cui uso è oramai sempre più “giovane” e per questo ancora più preoccupante. Sono le priorità sulle quali si è mosso il comando provinciale dei carabinieri, con le Compagnie di Pordenone, Sacile e Spilimbergo e tutte le stazioni. L'emergenza è pressante: oramai si consuma e si spaccia droga anche nelle scuole medie della provincia di Pordenone.  A dare le cifre, ieri mattina, è stato il colonnello Paganuzzi, con accanto il tenente colonnello Federico Zepponi, comandante del Reparto Operativo, e i comandanti delle Compagnie di Pordenone Luciano Summo, di Sacile Michele Grigoletto e di Spilimbergo Andrea Mariuz. Marijuana, cocaina, hascisc, eroina, sostanze sintetiche: un variegato mondo di sostanze stupefacenti al quale i giovani, anche minorenni, possono attingere facilmente. Sia per il costo sia per la diffusione. E non bastano i 44 arresti, le 173 denunce e le 119 segnalazioni di assuntori al prefetto a mettere un freno allo spaccio. Non bastano, anche se servono e non poco, gli incontri per parlare di cultura della legalità che i carabinieri hanno fatto in 30 istituti scolastici superiori con 3.100 studenti. Nemmeno quelli con le famiglie. «La marijuana che i ragazzini fumano, anche già dalle Medie - ha detto il colonnello Paganuzzi - ha un principio attivo sei volte superiore a quello di vent’anni fa». E rappresenta una sorta di primo possibile accesso verso sostanze sempre più forti e pericolose. «Se mio figlio tredicenne rientra alle 3 di notte una domanda me la farei - ha detto Paganuzzi -. E una mano ogni tanto gliela metterei nelle tasche del giubbotto. Non è violazione della privacy». 
I NUMERI
I numeri che raccontano i servizi effettuati dai carabinieri nel corso del 2018 in provincia parlano chiaro: 12.100 di prevenzione e altrettanti per attività infoinvestigative. Ma anche 45mila persone controllate e 34mila euro; 200 arresti e 1879 denunce. Tra tanti dati, uno certamente positive: la diminuzione del delitti pari all’1,5% (5843) e l’aumento dei reati scoperti (+2%) E ancora le 23 rapine (soprattutto improprie), e un solo omicidio (la vittima si chiamava Alessandro Coltro). Oltre all’assenza sul territorio di organizzazioni di stampo mafioso .
I FURTI
Il colonnello Paganuzzi ha quindi parlato di un calo dei furti (in generale) notevole, pari al 10,4% (2505), ma dall’altro lato si registra un lieve aumento di quelli in abitazione. «Aiutateci ad aiutarvi - ha esortato il comandante provinciale -. In questa provincia la popolazione è molto partecipe. Ma la esortiamo a comunicarci quello che vede, che sia una macchina o una persona sospetta. Contattate i nostri presidi sul territorio perché non si disturba mai nessuno - ha proseguito Paganuzzi -. Siamo qui per questo. Rivolgetevi a chi conoscete, al comandante, al maresciallo, all’appuntato che trovate quando andate a fare la spesa». Infine il consiglio a dotarsi di «un minimo di difesa, a partire dalle porte e dalle finestre ben chiuse». 
VIOLENZA IN FAMIGLIA
Violenza non solo fisica, contro i soggetti solitamente più deboli, siano bambini, donne o anziani. Nel 2018 i carabinieri hanno accertato 60 casi, mentre 5 sono stati gli arresti. Anche qui vale l’esortazione di denunciare, sempre. E a farlo devono essere non solo le vittime, ma anche chi vede e sente.
Susanna Salvador
Ultimo aggiornamento: 10:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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