Contagi, il caso Pordenone: adesso ha l'incidenza più alta della regione

Giovedì 29 Luglio 2021 di Marco Agrusti

 PORDENONE - Se non fossero cambiati i criteri (ora contano quasi solamente i ricoveri in ospedale, che grazie alle vaccinazioni si mantengono a livelli assolutamente minimi) e se le decisioni riguardassero le sole province, Pordenone a questo punto sarebbe messa maluccio. Peggio di tutti gli altri territori del Friuli Venezia Giulia. E avrebbe numeri praticamente da zona gialla. L’esatto contrario di quanto accaduto durante la terza ondata quando il Fvg era in rosso e la Destra Tagliamento avrebbe “meritato” almeno il giallo. Il Pordenonese ora è un caso, allo studio della task force che fronteggia il Covid a livello regionale. 
I NUMERI
In provincia di Pordenone negli ultimi sette giorni (ieri escluso) sono stati contati 153 contagi. Nessun altro territorio del Friuli Venezia Giulia ha fatto registrate dati così alti. Numeri del genere non si vedevano dai giorni bui. Ma è necessario fermarsi e considerare più fattori. Oggi, grazie all’ampia penetrazione dei vaccini, il contagio corre soprattutto tra i giovani e i giovanissimi. Ed è così anche per la provincia di Pordenone, anche se ieri purtroppo è stato registrato un decesso. I ricoveri, in poche parole, sono prossimi allo zero e non è alle porte un’emergenza di carattere sanitario. Dal punto di vista del contagio, però, è scattato l’allarme. E si concretizza soprattutto in un dato, quello dell’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti, che a Pordenone è arrivata a 53 casi. Dopo i 50, con i vecchi criteri, si passerebbe in zona gialla. Ma ora non è più così. Il dato regionale ad oggi è pari a 33 casi ogni 100mila abitanti ma la situazione appare eterogenea; in particolare la provincia di Pordenone presenta un’incidenza più elevata rispetto a Udine (19 casi ogni 100mila abitanti), Trieste (35 casi ogni 100mila abitanti) e Gorizia (28 casi ogni 100mila abitanti).
LE CAUSE
Perché il contagio sta correndo più velocemente in provincia di Pordenone che altrove? Pesa in primo luogo il fattore vicinanza con il Veneto, regione con un alto tasso di contagio, e i contatti storici e frequenti tra i due territori. Ma sono i focolai a fare la differenza, e in questo momento nel Friuli Occidentale il problema è superiore rispetto a quello che accade nel resto della regione. Incide ad esempio il “cluster” del Papi (se ne parla nel dettaglio nell’articolo in basso), che continua a crescere “macinando” positivi. Ma il Dipartimento di prevenzione avverte: «Stanno aumentando anche i contagi “sconosciuti”, per i quali non riusciamo a identificare la catena di trasmissione». Quindi anche casi isolati, ma tanti, sempre tra giovani e nella maggior parte dei casi non vaccinati. 
L’AIUTO
Intanto sul fronte dei test, sempre più utili, arriva un aiuto dalla Regione.

Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Progetto Fvg/Ar sono infatti i promotori dell’emendamento al disegno di legge 141 sull’assestamento di bilancio 2021-23 che autorizza la Regione ad istituire un fondo di 2,6 milioni di euro per abbattere i costi, possibilmente fino alla gratuità nel caso di concorso con misure statali, dei test molecolari e antigienici rapidi per l’ottenimento della certificazione verde Covid-19 per i minori residenti in Friuli Venezia Giulia in età scolastica e il personale della scuola. «Con questa misura vogliamo dare la possibilità di scegliere a tutti, anche a chi, non potendo permettersi il tampone, potrebbe essere vincolato da ragioni economiche», hanno spiegato i promotori.

Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 14:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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