In centro storico palazzi vecchi e fragili, rischio crolli per il 70%

Martedì 11 Giugno 2019 di Marco Agrusti
In centro storico palazzi vecchi e fragili, rischio crolli per il 70%
PORDENONE - Mesi di lavoro, misurazioni strumentali che sono in grado di radiografare lo scheletro dei palazzi come fossero stesi sul lettino del medico. Poi l'attesa per il rapporto, infine i risultati, che per una Pordenone che si è scoperta più vecchia e fragile di quanto si pensasse non sono incoraggianti: il 70 per cento degli edifici del centro storico è infatti realizzato in muratura semplice. E nel caso di un sisma di forte intensità (con epicentro potenzialmente più vicino rispetto a quello che caratterizzò il terremoto del 1976) i danni riguarderebbero praticamente il 100 per cento degli stabili. 
 
LA MAPPA
Lo studio si chiama Cartis, ed è stato condotto dal dipartimento di ingegneria dell'università di Padova. Sono stati analizzati 545 edifici di proprietà di privati in tutta Pordenone. La città è stata divisa in zone, dal centro alla periferia. Anche le tipologie di costruzioni sono state separate: muratura o cemento armato. A sua volta gli edifici in muratura sono separati in base all'età di costruzione. Nel dossier atterrato sulla scrivania dell'assessore Cristina Amirante c'è una lunga striscia rossa: segue la linea dei due corsi e indica le costruzioni più vecchie. Proprio lì, nel cuore di Pordenone, è stato stimato dai tecnici che un sisma forte causerebbe danni al 100 per cento delle costruzioni. «Si rischierebbe seriamente la perdita di vite umane», ha analizzato Amirante. Una striscia blu, in un'altra pagina del rapporto, ricalca esattamente quella rossa, sempre lungo i corsi. Mostra i danni economici potenzialmente generati da una calamità naturale: la fragilità dei palazzi che si affacciano sui due corsi porterebbe a spese di riparazione per centinaia di migliaia di euro per ogni edificio. 
LE NOTE LIETE
A dire il vero non ce ne sono moltissime, ma alcune vanno sottolineate. Prima di tutto, lo stato del calcestruzzo nelle costruzioni in cemento armato. I grattacieli di Pordenone secondo lo studio in questione sono in salute. E nei quartieri, man mano che ci si allontana dal nucleo storico della città, le cose vanno leggermente meglio. L'età degli edifici si accorcia, dal momento che le costruzioni risalgono almeno al 1945, cioè all'epoca in cui a trionfare è stato il calcestruzzo. Ma ci sono quartieri come ad esempio Borgomeduna dove domina ancora la muratura grezza, e dove il calcestruzzo non supera il 15 per cento del totale degli edifici. 
I PROSSIMI PASSAGGIIl progetto Cartis non si ferma. Il prossimo passaggio, infatti, sarà quello relativo ai ponti del territorio. I Comuni dell'Uti del Noncello, infatti, hanno messo a disposizione dell'università di Padova una lista comprendente tutti i ponti e i viadotti di pertinenza comunale (esclusi ad esempio il ponte sul Meduna oppure i viadotti sull'A28). Gli studi inizieranno a breve, ma per avere i risultati sarà necessario qualche mese. 
Marco Agrusti
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