Cantieri, le banche pagano i danni subiti dai negozianti

Lunedì 22 Luglio 2019 di Marco Agrusti
Pordenone. Cantieri, le banche pagano i danni subiti dai negozianti
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PORDENONE - Il Comune non può tornare ai negozianti i soldi persi a causa dei cantieri che stanno interessando una buona parte del centro storico, allora intervengono le banche. Non direttamente, ma attraverso il fondo Fei, cioè il Fondo europeo per gli investimenti. L'obiettivo è quello di recuperare la liquidità necessaria al pagamento delle spese vive, come affitti o stipendi dei dipendenti. Il calo degli incassi di alcuni negozi, con riferimento più acuto a quelli di via Cappuccini (ma è solo il primo esempio), ha infatti provocato una carenza di liquidità. E alcuni commercianti hanno nel cassetto rate dell'affitto che non riescono a pagare oppure stipendi inevasi. Ecco allora che l'istituto del Fei, garantito dal piano Junker, giunge in aiuto per supplire a ciò che il Comune non può fare. 
 

LA SOLUZIONEL'incontro tra Ascom, commercianti e Comune ha già riservato agli esercenti una brutta sorpresa: il Comune non può rimborsare direttamente i danni economici provocati dalla chiusura di strade e piazze a occupate dai cantieri. Se lo facesse, rischierebbe il danno erariale. Pesano alcune sentenze già emesse dalla Corte dei conti. L'unica via possibile è quella dello sgravio fiscale futuro (riduzione di Tari, Tasi o Imu), ma la soluzione non è gradita, in quanto nell'immediato non consente di recuperare la liquidità mancante. «L'istituto del Fei, invece, garantisce proprio il ristoro immediato dei danni, anche se è nato per effettuare investimenti o superare emergenze», spiega Alberto Marchiori, vertice dell'Ascom pordenonese. 
La possibilità ora fa gola proprio a quei commercianti, distribuiti tra corso Vittorio Emanuele, via Mazzini, via Cappuccini e via Brusafiera, che hanno visto ridursi gli incassi a causa dei lavori in corso. «Abbiamo già le prime richieste», ha puntualizzato sempre Marchiori. 
LE MODALITÀIl Fei ha un funzionamento semplice, e il primo dettaglio importante riguarda l'assenza del criterio del rating. L'erogazione dei finanziamenti, infatti, non richiede particolari requisiti. I fondi sono accessibili a tutti. Grazie a una convenzione con le principali banche che hanno una filiale anche a Pordenone e provincia, poi, è possibile chiedere sino a 25mila euro. Si tratta di soldi freschi che entrano immediatamente nelle tasche dei commercianti, e che aiutano questi ultimi a superare il momento di difficoltà temporaneo. Quanto alle modalità per restituire il denaro agli istituti di credito, ci sono altre facilitazioni: i soldi, innanzitutto, devono essere ritornati entro cinque anni, un tempo quindi più che ragionevole. E anche i tassi sono calmierati, cioè mantenuti al minimo. Ecco perché anche i negozianti di Pordenone che si sono sentiti danneggiati dalla presenza dei cantieri ora si stanno rivolgendo all'istituto comunitario del Fei per pagare gli stipendi o l'affitto. 
Marco Agrusti
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