L'abete pordenonese a San Pietro. Un'attesa durata dieci anni...

Mercoledì 28 Novembre 2018 di Lara Zani
L'abete pordenonese in piazza San Pietro a Roma
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PORDENONE - Dalle 8.30 di giovedì scorso è stato collocato in piazza San Pietro e ora attende solamente l’accensione delle luci, il prossimo 7 dicembre, il grande abete rosso proveniente dal bosco del Cansiglio pordenonese che la Regione Friuli Venezia Giulia ha donato alla Città del Vaticano per il Natale di quest’anno. Ci sono voluti dieci anni di attesa.

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 Le complesse operazioni di abbattimento, imballaggio e trasporto sono state portate a termine la scorsa settimana sotto la regia di Claudio Garlatti, del Servizio Gestione territorio della Regione, e ora l’attenzione è tutta rivolta al giorno della cerimonia e dell’udienza con il Pontefice.
 

“Siamo tutti contenti per questa esperienza che abbiamo la fortuna di vivere” - ha commentato il vescovo della Diocesi di Concordia Pordenone Giuseppe Pellegrini, ricostruendo la tradizione dell’albero di Natale donato al Pontefice: “A partire dal 1982, ogni anno in piazza San Pietro viene allestito il presepe ai piedi dell’obelisco e, accanto, viene collocato un albero, donato al Santo Padre di volta in volta da una diversa regione dell’Europa. L’albero è il segno per noi della presenza di Gesù luce del mondo e, per tutti, un simbolo di fratellanza”. Questa volta l’onore del dono dell’albero al Pontefice è toccato al nostro territorio: un onore “prenotato” addirittura dieci anni fa: “L’iniziativa - ha spiegato ancora il vescovo - è nata alcuni anni fa in virtù delle buone relazioni del nostro territorio con la Santa Sede, relazioni che beneficiano anche dei rapporti coltivati nel tempo con la realizzazione della rassegna dedicata all’editoria religiosa. La domanda è stata accolta nel 2008, e avrebbe dovuto cadere in concomitanza con i cinquant’anni della costituzione della Provincia di Pordenone. Io sono molto felice di questa iniziativa: andremo a chiedere al Papa una preghiera per noi e per il nostro territorio, così duramente colpito dalle avversità meteorologiche”.
DIECI ANNI
Nei dieci anni intercorsi da allora è accaduto però, com’è noto, che l’ente Provincia abbia chiuso i battenti. La Diocesi di Concordia - Pordenone ha così in qualche modo “ereditato” l’impegno assunto nei confronti della Santa Sede. Il 28 febbraio scorso è così stato siglato l’accordo con il Governatorato della Città del Vaticano, in base al quale la Diocesi si è assunta la responsabilità di portare a termine l’impegno, con la collaborazione di enti e istituzioni del territorio. L’albero che si accenderà in Vaticano proviene dunque dalla foresta del Cansiglio, ed era già destinato a essere abbattuto nell’ambito dell’ordinaria manutenzione del patrimonio boschivo. Resterà in piazza San Pietro fino al 14 gennaio del 2019, poi sarà destinato alla produzione di giocattoli nell’ambito di un progetto di solidarietà dedicato ai più piccoli. “Il Friuli Venezia Giulia - ha aggiunto ancora monsignor Pellegrini - ha così l’opportunità di continuare a portare avanti il vincolo di filiale affetto che lo lega al successore di San Pietro, anche nel ricordo della visita in regione di Giovanni Paolo II nel 1992. Con questa iniziativa vogliamo anche noi essere presenti non solamente come Diocesi, ma con tutta la popolazione del nostro territorio, per dire al Santo Padre quanto gli vogliamo bene e quanto abbiamo bisogno di essere ricordati nelle sue preghiere”.
GLI EVENTI
All’accensione dell’albero faranno da corollario una serie di eventi, che sono stati illustrati da Sandro Sandrin, a cominciare dall’udienza nella quale, il 7 dicembre alle 12, saranno ricevute le delegazioni della Diocesi e del Patriarcato di Venezia. Alle 16.30, poi, avrà inizio la cerimonia di inaugurazione del presepe e di accensione dell’albero. E l’albero e il presepe saranno protagonisti anche il 31 dicembre, quando il Pontefice vi si recherà dopo il “Te Deum”. Lo smontaggio dell’allestimento inizierà invece il 13 gennaio, giorno del battesimo del Signore: “Il presepe ritornerà sabbia - spiega ancora Sandrin - e l’albero sarà affidato a una ditta specializzata per un riutilizzo solidale”. Della delegazione che si recherà a Roma faranno parte innanzitutto i rappresentanti di diversi Comuni: Aviano (presente anche con i Danzerini), Cimolais, Caneva, Cordenons, Barcis, Porcia, Sacile e Tramonti di Sopra. Centosettantacinque le persone che saranno ricevute in udienza, in rappresentanza delle varie istituzioni, a cominciare dal presidente della Regione Massimiliano Fedriga. L’abete sarà infatti un segno di vicinanza del Friuli Venezia Giulia al Papa e alla Santa Sede ma anche un’occasione di promozione internazionale del territorio regionale, come hanno voluto sottolineare gli assessori al Turismo, Sergio Bini, e alle Risorse forestali, Stefano Zannier.
Lara Zani

Ultimo aggiornamento: 29 Novembre, 11:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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