Pontebbana "dimenticata", il 2020 sarà un anno perso: stop a progetti e cantieri

Mercoledì 29 Gennaio 2020 di Marco Agrusti
Una delle code che quotidianamente intasano la Pontebbana

PORDENONE - Diciotto anni di parole, chiusi da una frase: «La rotonda tra la Pontebbana e la Val d’Arzino (nel centro di Casarsa, ndr), non si può fare». La firma è di Graziano Pizzimenti, assessore regionale alle Infrastrutture. La sentenza a monte, invece, è quella dei tecnici specializzati che hanno calcolato la fattibilità tecnica dell’operazione. Il responso è già stato informalmente comunicato al sindaco della cittadina, ma la notizia riguarda tutta la provincia, visto il volume di traffico che ogni giorno viene paralizzato dal semaforo che si voleva togliere. Niente da fare, quindi, il progetto va in soffitta e il tappo della Pontebbana resta così com’è. Uno stop per certi versi in atteso, che si somma ad altre due opere cruciali che non prenderanno il via entro l’anno: la rotatoria del Garage Venezia, tra Pordenone e Porcia, e il sottopasso di San Liberale a Sacile, un’infrastruttura chiesta per evitare le lunghe soste al passaggio a livello. La Pontebbana, il gigante d’asfalto che ospita il passaggio di migliaia di auto e tir ogni giorno, rimarrà quindi dormiente. Proseguiranno gli studi sul nuovo ponte sul Meduna e sulla Gronda nord, ma i gravi problemi dell’oggi non saranno risolti. 
L’ANNUNCIO
«Per il nodo di Casarsa - ha spiegato Pizzimenti - immagineremo altre soluzioni. Ma la rotonda per sostituire il semaforo non avrebbe spazio a sufficienza». E immediatamente la mente corre a 18 anni fa, quando l’allora presidente della Provincia Elio De Anna varava un piano da quasi 70 milioni di euro per la viabilità regionale, un progetto che comprendeva anche l’emergenza casarsese. Da quel giorno (ma le discussioni erano iniziate anche prima) si è parlato di una rotonda per eliminare un semaforo anacronistico. E il volume del traffico non era ancora quello attuale. Quindi nel 2002 lo spazio per realizzare una rotatoria c’era? No, almeno stando ai parametri attuali. Le costruzioni nei pressi del semaforo erano le stesse: un bar, tre palazzi, una casa. Come oggi. nel frattempo, però, le code sono aumentate sino a raggiungere nei picchi più alti i tre chilometri. E le amministrazioni (locali e regionali) sono transitate senza risolvere il problema. 
LA SITUAZIONE
Nel 2020 non nascerà la rotonda di Casarsa. Ma non sarà l’unica opera sulla Pontebbana a non vedere la luce nell’anno in corso, a conferma di come la discussione sul nuovo ponte sul Meduna sia sì necessaria, ma non più importante delle altre. Tra Pordenone e Porcia, ad esempio, non sarà risolto l’annoso problema del gomitolo di strade che formano l’incrocio del Garage Venezia. Il sindaco di Porcia, Marco Sartini, vuole una sola rotatoria e non due. Una modifica al progetto che comunque richiederà espropri. Il 2020? La scadenza è “bucata” e in compenso tornerà il semaforo intelligente per sanzionare chi passa col rosso. 
La situazione non è migliore nell’ultimo tratto pordenonese della Pontebbana.

A Sacile il traffico non è quello pieno di mezzi pesanti che si è costretti a sopportare dal confine con la provincia di Udine alla rotonda di Pian di Pan. Ma c’è un’altra emergenza: dal 2017 è stata riaperta la ferrovia Sacile-Maniago e il passaggio a livello che incontra la statale a San Liberale crea lunghe code e polemiche al mattino e alla sera. «C’è uno studio da 9 milioni per la realizzazione di un sottopasso - spiega il sindaco Carlo Spagnol - ma allo stato niente di concreto. Certamente non è un’opera che partirà a breve». Tra un ponte che sul Meduna vedrà la luce tra anni, e i colli di bottiglia storici senza veri progetti esecutivi, la Pontebbana è condannata alla sofferenza ancora per tanto tempo.

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