Fucili d'assalto, bombe a mano e mortai: le esercitazioni Usa si intensificano, il poligono allarga e blinda i confini

Mercoledì 29 Marzo 2023 di enrico padovan
Il poligono militare di Aviano

AVIANO MONTEREALE - Riprendono, a pieno ritmo, le esercitazioni nel Poligono del Cao-Malnisio, tra Aviano e Montereale Valcellina. Nei mesi di maggio e giugno - per svariati giorni, consultabili sul sito internet dei due municipi interessati - ci saranno esercitazioni con armi individuali, bombe a mano e mortai che possono comportare pericolo per la pubblica incolumità. Per questa ragione, è fatto assoluto divieto alla popolazione di accedere all'area di tiro, che sarà presidiata da personale militare.

Se l'attività addestrativa non accenna a diminuire, va registrata un'accelerazione sul fronte della costituzione di un Comitato per la chiusura del Poligono stesso.

I DISCIPLINARI
«Nel 2021 il comando militare Esercito Friuli Venezia Giulia e la Regione, con il parere favorevole del Comitato misto paritetico Fvg e delle relative amministrazioni comunali, hanno rinnovato i disciplinari d'uso di tutti i poligoni militari presenti in regione. E hanno previsto ulteriori ampliamenti in termini di estensione, armamenti e utilizzo, anche da parte delle forze armate statunitensi - hanno ricordato i cittadini che hanno deciso di costituire un comitato -. Attualmente, il Poligono di Cao Malnisio è tra i più utilizzati, con 192 giornate l'anno. Le esercitazioni riguardano ora l'utilizzo di armamento leggero (calibri 9,- 5,56, - 7,72 e 12), bombe a mano, mortai e lanciagranate, per l'addestramento di unità appiedate, aviolanciate (piccoli nuclei con paracadute direzionali) e meccanizzate».

I SENTIERI
Secondo la nota del Comitato, «su richiesta dell'esercito statunitense sono state ampliate le aree di sgombero ridotta e massima, per cui risultano interdetti alla fruizione i sentieri Cai 988 e 986 che portano alle vecchie casere, che ristrutturate e manutenute, come anche tutti sentieri esistenti, testimoniano il legame culturale, storico ed ambientale che la popolazione locale ha per la montagna. Vengono, poi, modificate le giornate di esercitazione con periodi destinati alle sole forze armate Usa». Tutto questo «aggrava ulteriormente una presenza militare che dura da 70 anni e confina pericolosamente con i centri abitati».

LE ANALISI
Il Comitato parla di «analisi effettuate recentemente sul terreno superficiale delle aree di tiro dalle quali è stato rilevato un elevato inquinamento da metalli pesanti, visivamente confermato dalla presenza diffusa di parti di proiettili, indice che ad ora non è mai stata fatta alcun tipo di bonifica, peraltro prevista delle normative vigenti. Ed essendo stato usato in passato come bersaglio con tiri di armamento pesante da postazioni situate sul greto del Cellina, che comportavano pure l'evacuazione di una parte dell'abitato di Giais, non è neppure da escludere la presenza di ordigni inesplosi». Si affronta quindi il problema dell'inquinamento acustico prodotto dalle esercitazioni: «Per il tipo di armamento utilizzato, risulta che la popolazione residente a 500 metri dal Poligono è soggetta al doppio del valore massimo previsto dai piani acustici comunali. L'obiettivo del Comitato è che venga avviato l'iter per la dismissione del Poligono stesso in modo da restituire alle popolazione, in un'ottica di valorizzazione e sviluppo sostenibile, la libera fruizione e gestione del proprio territorio, per troppo tempo sottratto dalla presenza militare».
 

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