Niente neve, il sole salva la stagione invernale di Piancavallo

Una stagione senza neve salvata da un sole da record. Una contraddizione in termini. Eppure a Piancavallo è andata esattamente così. In uno degli inverni più avari di precipitazioni degli ultimi 50 anni, a garantire i posti di lavoro nella località sciistica avianese è stato il bel tempo, che dura da oltre due mesi. Fatta eccezione per un paio di giorni di nebbia, in quota c’è stato un bagno di sole senza precedenti, capace di attirare migliaia di persone che, oltre a divertirsi sulle piste, hanno potuto anche effettuare escursioni sulle vette e godere di uno spettacolo che nessuno può vantare altrove: ammirare in lontananza il mare e perfino la figura del campanile di San Marco, a Venezia.
   
GLI OPERATORI
«In un contesto eccezionale, come quello dell’inverno 2020, non possiamo lamentarci - le parole di Piero Toffoli, presidente della Coop 1265, che raduna la maggioranza degli operatori del Piancavallo -: è paradossale, ma il nostro più grande problema, il meteo che non ci ha mandato neve dal cielo, è stato anche il principale alleato: non abbiamo avuto una sola disdetta di camere, che abbiamo riempito anche grazie alla consolidata partnership con alcuni tour operator dell’Est Europa. E anche i pendolari hanno approfittato del sole sconfinato: magari in misura minore le domeniche, in cui si registravano invasioni, ma con un maggior scaglionamento. I conti si fanno alla fine, ma il notevole tasso di occupazione delle camere ci ha permesso di non dover rinunciare ad alcuno dei nostri collaboratori. E adesso ci sono pure i tre giorni di vacanze scolastiche per il Carnevale: attendiamo tutti gli appassionati, anche in maschera se lo desiderano. Le nostre strutture, a partire da Nevelandia per i bambini, li accoglieranno a braccia aperte». E magari con una spruzzata di neve fresca annunciata per Martedì Grasso.
SALTATO SOLO IL FONDO
Conferma le parole ottimistiche di Toffoli anche Enzo Sima, direttore tecnico del polo per Promoturismo Fvg e anche uno dei principali artefici della magia di quest’anno, la produzione di neve artificiale: «È stata dura - ammette Sima, che è anche consigliere nazionale della Fisi -: questo clima primaverile ha invogliato le persone a raggiungerci, ma le temperature elevate sono sempre state nostre nemiche. Per molti giorni ci hanno impedito di “sparare” e quindi devo complimentarmi coi ragazzi che si occupano delle piste perché hanno davvero fatto dei miracoli. Per noi era fondamentale che non ci fossero defezioni tra i turisti stanziali, perché questo comporta delle conseguenze sulla manodopera locale. Abbiamo dovuto rinunciare solo alla Coppa Europa di fondo; sarebbe stato davvero impossibile allestire un anello per una competizione così prestigiosa: le spese per trasferire le neve sarebbero state ingentissime senza riuscire a garantire qualità e uguali opportunità per gli atleti in gara. Si sono invece disputati la Coppa del Mondo di Snowboard e la Transcavallo di scialpinismo, con Piancavallo come fulcro delle attività e straordinaria vetrina internazionale».
SKIPASS IN CALO
Il numero di passaggi ai tornelli degli skipass è ovviamente in calo rispetto agli altri anni (caratterizzati da neve in abbondanza), un problema legato soprattutto ai pendolari che abitano più vicini al Piancavallo: in questo caso ha inciso l’aspetto psicologico dell’assenza di precipitazioni e il paesaggio che si percepisce dalla pianura. Rispetto al passato, tuttavia, grazie a webcam e ai social network, che hanno incentivato alla presenza, ricordando che nel 2020 le piste sono sempre state tutte percorribili, si è un po’ affievolito l’atavico disincentivo della scarsa quantità di neve che si nota sulla cima del Monte Cavallo, per chi osserva da Pordenone.
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