«Nell’apprendere la possibilità che il Ministero della Sanità ammetta in deroga l’utilizzo, ancorché con limitazioni, del Clorpirifos-metile, il Consorzio di tutela della Doc Prosecco - nell’impossibilità di vietare al proprio sistema produttivo l’impiego di tale sostanza - auspica venga preferita l’adozione dei principi attivi il cui impiego è ordinariamente ammesso per la lotta alla cicalina, seguendo le eventuali raccomandazioni sull’impiego di categorie di prodotti ritenuti più efficaci».
LA POSIZIONE
È questa la posizione del Consorzio del Prosecco alla notizia che alcune Regioni, tra cui il Friuli Venezia Giulia e il Veneto hanno chiesto al Ministero una deroga per poter utilizzare contro la flavescenza dorata, un pesticida che è stato vietato dal 2020 dall’Unione Europea.
LE PROTESTE
La notizia del Gazzettino che ha rivelato la richiesta della deroga per il pesticida vietato, ha fatto sollevare un muro di proteste. E a muoversi è anche la politica. «Apprendiamo che la Regione Friuli Venezia Giulia, tramite l’assessorato alla Politiche Agricole diretto da Stefano Zannier, chiede la deroga sui pesticidi al Ministro per salvaguardare le viti minacciate dalla flavescenza dorata, un virus che colpisce le piante della vite. In realtà allo stato attuale non ci sono trattamenti che possano uccidere il virus - vanno avanti dalla Federazione provinciale del Pci - o meglio, l’Unione Europea ha classificato alcuni pesticidi, probabilmente efficaci contro i vettori, troppo pericolosi, tanto che nel 2020 sono stati vietati in quanto segnalati per la possibilità di danneggiare lo sviluppo mentale dei bambini, causare disabilità psichica e autismo e squilibri ormonali e metabolici. La nostra Regione ormai colonizzata dalla vite, dal momento che il vino è uno dei prodotti più redditizi soprattutto nel mercato con l’estero, in questo caso si dimostra molto sensibile sotto l’aspetto economico - attacca il segretario Danilo De Piero - ma poco attenta alla salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ecosistema».
IL PERICOLO
«Il Clorpirifos, pesticida e insetticida tra i più potenti e letali è considerato “moderatamente pericoloso per l’uomo” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in quanto collegato, se supera i livelli raccomandati, ad effetti negativi sui sistemi neurologici, disordini persistenti dello sviluppo e disordini autoimmuni. L’esposizione durante la gravidanza può danneggiare lo sviluppo mentale dei bambini. Il Partito Comunista Italiano - Fed di Pordenone è seriamente preoccupato per ciò che sta avvenendo e chiede con forza alla Regione che si rispetti il principio precauzionale in relazione al grado di pericolosità del pesticida, inserendo come priorità la salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ecosistema. E’ necessario quindi percorrere altre strade come ad esempio, la lotta biologica».
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