PORDENONE - Sono stati scarcerati i quattro rifugiati che mercoledì sera hanno picchiato un imprenditore agricolo di San Giorgio della Richinvelda, ma non potranno uscire dal territorio comunale di Pordenone e, se dovessero incontrare nuovamente la vittima, dovranno stargli a mille metri di distanza.
Non paga i profughi, imprenditore rischia il linciaggio
LAVORI GRATIS NEI CAMPI
La vicenda potrebbe avere sviluppi inaspettati. I quattro immigrati, infatti, in precedenza si erano tutelati rivolgendosi alla Guardia di finanza per denunciare le condizioni di lavoro di molti braccianti agricoli stranieri. Assunti regolarmente (ieri hanno depositato i contratti), venivano impiegati in lavori di potatura, ma non venivano retribuiti. «L’altra sera - spiega l’avvocato Fabio Marcolungo, che li difende - non è stata una spedizione punitiva. Non sono andati loro a cercare il datore di lavoro, lo hanno incontrato per caso». Esasperati dalle difficoltà economiche dovute alla mancata retribuzione, non sono riusciti a trattenersi e gli hanno dato una lezione. L’altra sera in via Santa Caterina la Volante ha faticato a riportare la calma. I poliziotti hanno fatto salire il 45enne sangiorgino nell’auto di servizio, ma non riuscivano a contenere i quattro immigrati, che hanno preso a calci la portiera nel tentativo di riacciuffare il datore di lavoro. Si torna in aula il 29 marzo.