Patrimonio culturale: 36 milioni di euro per valorizzare storia e arte

Mercoledì 21 Febbraio 2018 di Paola Treppo
Il Museo Paleocristiano di Aquileia
​FRIULI VENEZIA GIULIA - Sono 36 i milioni di euro destinati al Friuli Venezia Giulia per il recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale; la somma, destinata alla Regione proviene dal piano di investimenti approvato dal comitato tecnico scientifico del Mibact.

Aquileia e Grado 
Di questi 11 milioni saranno destinati Aquileia (Udine) per Casa Bartoli, per la basilica e il campanile, per l'ex essiccatoio nord e centro visite del Foro patrimonio Unesco, per il Museo Paleocristiano e per le aree archeologiche; 6 milioni e 400mila euro a Cividale del Friuli (Udine) per il duomo e il campanile, per la chiesa e il campanile di San Martino e per il Museo archeologico nazionale; 2,3 milioni a Grado (Gorizia) per la basilica di Sant'Eufemia.

Fondi per Trieste
Tra gli interventi previsti nella provincia di Trieste, 2 milioni saranno destinati al Parco di Miramare, 1,35 milioni al Magazzino n.20 nel Porto Vecchio, un milione al Palazzo Economo, 200mila euro alla Chiesa di Notre Dame de Sion, 750mila euro al Faro della Vittoria, 800mila a Villa Necker, un milione e 100mila euro a Villa Cosulich.

Fondi per Udine 
Per l'ex Caserma Sovorgnana di Udine, futura sede dell'Archivio di Stato e del polo archivistico sono stati stanziati 2,2 milioni; 2 milioni anche per un intervento di consolidamento e valorizzazione del sistema fortificato della città fortezza di Palmanova (Udine) di recente patrimonio Unesco; 1,8 milioni di euro per l'Amideria Chiozza con ciminiera di Ruda (Udine). Un milione e 250mila euro, infine, saranno destinati al Complesso ex Cinema e teatro Stella Mattutina di Gorizia

L'Amideria Chiozza di Ruda
Per l'Amideria Chiozza di Ruda si tratta del più importante piano antisismico finora finanziato sul patrimonio museale statale. «Esprimo viva soddisfazione per la scelta fatta dal ministro, di investire un milione e ottocentomila euro per la verifica del rischio sismico, la riduzione della vulnerabilità e il restauro dell’Amideria Chiozza e della sua ciminiera - dice il sindaco di Ruda, Franco Lenarduzzi -. La scelta delle amministrazioni comunali passate di acquistare il bene, nel 1991, e delle successive che, con vari interventi di manutenzione hanno fatto sì che il bene venisse tutelato e finalmente portato ai giorni nostri per gli interventi concreti di salvaguardia, hanno consentito che questo sito di archeologia industriale possa portare caratterizzazione e arricchimento per il nostro territorio».
Ultimo aggiornamento: 16:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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