Anni per riavere la patente, l'odissea di una 49enne: Motorizzazione sconfitta, Regione condannata

Venerdì 23 Aprile 2021 di Al.Co,
Anni per riavere la patente, l'odissea di una 49enne: Motorizzazione sconfitta, Regione condannata
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SESTO - Una donna di 49 anni rischiava di rimanere senza patente di guida per tre anni. La Motorizzazione civile voleva revocarle il documento per una rigida interpretazione delle norme del Codice della strada. La notte del 13 giugno del 2015 l'automobilista stava rientrando a casa quando era finita fuori strada a Sesto. Ferita lievemente, era stata sottoposta ad alcoltest dagli agenti della Polstrada di Spilimbergo che avevano rilevato l'incidente. Il tasso alcolemico era di 1,72 grammi per litro di sangue: era stata denunciata all'autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza con sinistro stradale notturno. La sua patente era stata sospesa per un anno. Dopo quell'episodio, la donna, assistita dall'avvocato Esmeralda Di Risio, aveva svolto lavori di pubblica utilità. Il giudice Iuri De Biasi ha dichiarato l'intervenuta estinzione del reato nel gennaio del 2020. Ma per lei il calvario doveva ancora iniziare.
La Prefettura di Pordenone, dopo la ricezione della copia della sentenza penale, ha emesso lo scorso giugno l'immediata revoca della patente di guida.

Pertanto l'automobilista avrebbe potuto conseguire una nuova patente solo nel giugno del 2023. A quel punto la donna ha consegnato la patente alla Prefettura e si rivolta all'avvocato Alessio Pagnucco di Pordenone.

È quindi ricorsa al giudice di pace, Anna Salice che, a dicembre del 2020, l'ha autorizzata a conseguire da subito una nuova patente: la Prefettura, infatti, non aveva computato il periodo in cui la ricorrente aveva guidato con il permesso provvisorio di guida. La 49enne si è quindi rivolta alla Motorizzazione di Pordenone per poter conseguire la nuova patente, ma l'ente si è rifiutato di rilasciare il documento in quanto non condivideva la lettura del giudice di pace. Ha effettuato un diverso computo per la durata della revoca, sostenendo che sarebbe stato possibile conseguire il nuovo documento nel 2022. Il legale Pagnucco si è visto costretto a impugnare il diniego della Motorizzazione davanti al tribunale di Trieste.

Il 14 aprile il giudice Francesco Saverio Moscato ha ordinato alla Motorizzazione di far conseguire alla donna la nuova patente di guida «senza ulteriore ritardo», in quanto l'interpretazione temporale data dalla Motorizzazione era errata. Ha inoltre condannato la Regione a rifondere alla ricorrente le spese legali di quest'ultimo procedimento. Forse, dopo quasi un anno di corsi e ricorsi, la coraggiosa automobilista potrà riavere la propria patente, ma resta l'amaro in bocca per esser stata costretta a scontrarsi con la pubblica amministrazione. E non solo: tempo e danaro pubblici, come si evince dalla sentenza, sono stati (forse inutilmente) gettati. 
 

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