I sassi del sorriso invadono la città, disseminati dai bimbi come Pollicino

Domenica 11 Aprile 2021 di Cristiana Sparvoli
I colorati sassi del sorriso

PASIANO - “Un sasso per un sorriso” ha contagiato anche gli alunni della scuola primaria di Pasiano. Da quattro giorni, in paese, “spuntano” i sassi coloratissimi di piccole dimensioni, decorati con disegni floreali, facce buffe, bocche sorridenti, omini stilizzati e luccicanti arcobaleni. Di che cosa si tratta? È presto spiegato: 35 bambini delle terze classi della “Dante Alighieri” hanno accolto l’invito della loro maestra, Marta Furlan, di aderire all’iniziativa social #unsassoperunsorriso, che da oltre due mesi sta facendo il giro del mondo e ha conquistato circa 59 mila persone nel gruppo Facebook creato da Heidi Aelling, artista di origine svizzera, ora residente a Recanati nelle Marche.
IL PROGETTO DI HEIDI
Heidi ha preso spunto da un progetto diffuso in Svizzera, Svezia e America: le persone sono invitate a creare piccoli sassi dipinti e a lasciarli per le strade delle città. Sassi che aspettano di essere trovati per strappare un sorriso a chi li trova. «Cosa di cui si ha più che mai bisogno, in questo periodo pandemico», dice la promotrice della “catena” dei ciottoli sorridenti. Possono essere presi, lasciati sul posto, spostati e postati nel gruppo Facebook originale e sui social con la foto accompagnata dall’hastag #unsassoperunsorriso.
I BIMBI DELL’ALIGHIERI
I bambini della primaria Alighieri hanno fatto come Pollicino: seminare nelle strade, nei giardini e in altri posti pubblici i sassi disegnati, per indicare alle persone la via di una piccola scoperta inaspettata, che sfocia subito in stupore e poi in un sorriso. Sassi abbandonati affinché vengano trovati, custoditi, fotografati e condivisi in Facebook.
L’INVITO A RACCOGLIERLI
«In questi giorni si trovano strani sassi, lasciati in giro per strappare un sorriso. Raccoglieteli e portateli a casa. Li hanno fatti i bambini col cuore, per tutti gli abitanti di Pasiano. Chi li trova, lo faccia sapere» ha scritto la maestra Marta nel gruppo Facebook “Sei di Pasiano se...”. «Ho pensato di proporre questo lavoro ai miei alunni delle terze della scuola primaria di Pasiano, in tutto 35. Potevano usare qualsiasi tipo di colori, pastelli, pennarelli, acrilici, tempere. L’importante era dare una mano di vernice, fatta con acqua e vinavil, prima di lasciarli fuori in giro, così non si sarebbero rovinati - racconta l’insegnante -. I bambini erano entusiasti di questa proposta. Ho messo nel gruppo di Pasiano l’annuncio, perché avevo timore che qualcuno avesse da ridire, vedendo in giro sassi, ma invece la cosa è piaciuta». L’esempio dei piccoli della primaria di Pasiano può essere seguito da chiunque, in paese. «L’iniziativa è aperta a tutti. Io ho solo colto l’occasione per far riflettere i bambini su quanto sia importante donare serenità agli altri, partendo da un piccolo sorriso con un sasso. Soprattutto dato il periodo in cui ci troviamo», prosegue Furlan, che ha lasciato agli artisti la più ampia libertà di esecuzione, dopo avere fornito le istruzioni per l’utilizzo delle tecniche più adatte.
IN CENTO CITTÁ
Ogni bambino ha realizzato almeno due sassi. Quindi, in giro per Pasiano ci sono una settantina di sassi sorridenti, da scovare e fotografare. Sono stati lasciati al parco della Munaressa, davanti al cancello della casa di riposo per anziani “Casa Lucia”, in prossimità dell’ingresso degli studi medici, davanti al campo sportivo e in altri luoghi. Pasiano si inserisce così tra le cento città italiane più attive nella diffusione di “Un sasso per un sorriso”. La “febbre” del ciottolo colorato e lasciato per strada si è diffusa in molte parti del mondo, come Svizzera, Spagna, Stati Uniti, Germania, Francia, Australia, Thailandia. Servizi giornalistici dedicati a questo progetto raccontano di bambini che si sono staccati dalla televisione e di intere famiglie che disegnano sassi, per poi andare a passeggio insieme e lasciare le loro opere ovunque o per cercarne altre.

 

Ultimo aggiornamento: 09:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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