La piscina quasi nuova fa già... acqua, scatta l'indagine del Comune

Venerdì 20 Marzo 2020 di Cristiana Sparvoli
La piscina di Pasiano pare davvero nata male: inaugurata nel 2015 fa acqua dal tetto, a causa della condensa
Una piscina davvero scalognata, quella di Pasiano. Aperta al pubblico dal 2015, dopo infiniti lavori e vicissitudini varie, da qualche tempo ha cominciato a fare acqua… dal tetto. Si tratta di condensa, che si forma quando entra in funzione l’impianto di riscaldamento. E le gocce d’acqua “piovono” copiosamente sugli utenti. Un disagio continuo (e anche un danno d’immagine), che la società Arca Nuoto, a cui è stata affidata la gestione dell’impianto, ha prontamente segnalato alla proprietà: il Comune di Pasiano.
   
L’INDAGINE 
«La nostra intenzione è quella di vederci chiaro, rispetto ai difetti strutturali, che abbiamo evidenziato nella copertura della piscina comunale di Largo Giovanni Clemente - spiega il sindaco Edi Piccinin -. Inaugurato nel 2015, dopo otto anni di lunghi lavori, che si sarebbero dovuti concludere invece in sette mesi, e a distanza di soli due anni, nell’impianto sono state riscontrate evidenti perdite d’acqua dal tetto. Questo è dovuto al fenomeno della condensa, che si manifesta nel pacchetto di copertura». 
GLI OSTACOLI
Nel corso del cantiere infinito, aperto per la costruzione della piscina comunale, molte concause hanno contribuito a ostacolare il regolare svolgimento dei lavori: la scomparsa del direttore dei lavori, il fallimento della prima impresa costruttrice, il subentro di un’altra ditta in fase di esecuzione del progetto. La copertura dell’edificio è stata fatta e rifatta due volte, per riuscire a conformare le lamiere e il materiale isolante. Ma non tutto deve essere andato per il verso giusto, se oggi permane il problema della condensa che si accumula e sgocciola. 
LA RELAZIONE
«Lo scorso anno, abbiamo incaricato un avvocato di effettuare il cosiddetto accertamento tecnico preventivo - prosegue il sindaco Piccinin -. Volevamo avere un parere avvallato dal punto di vista legale, che ufficializzasse il problema e individuasse le eventuali responsabilità. Giovedì 5 marzo il consulente tecnico d’ufficio e il comitato tecnico amministrativo hanno effettuato un’ispezione della copertura. Sentito il Comune, consegneranno al Tribunale una relazione che chiarirà il tipo di problematica riscontrata e le cause del gocciolamento. Entro i primi di aprile, quindi, si cercherà di far luce sul difetto che presenta la struttura, cercando di capire se tra le ditte, che all’epoca si sono occupate dei lavori, ci siano delle responsabilità. Siamo è fiduciosi di riuscire a evidenziarle». Qualcuno, dovrà pagare per risolvere l’anomalia della piscina di largo Clemente, per la cui ultimazione il Comune, appena eletta la giunta Piccinin nel 2014, utilizzò 500mila euro, rimasti “bloccati” per due anni dal patto di stabilità. «Con la legge regionale del 28 dicembre 2018, n. 29, la Regione Friuli Venezia Giulia, ha individuato gli interventi relativi alla “Concertazione investimenti di sviluppo Uti e Comuni non in Uti”, destinando una somma di 200mila euro al Comune di Pasiano», sottolinea il sindaco. 
IL RIFACIMENTO
«Considerando che i problemi ci sono e sono evidenti, dopo aver ricevuto la relazione, procederemo con il rifacimento parziale o totale della copertura dell’impianto. Contemporaneamente, nel caso venga determinato chi ha sbagliato, il Comune si costituirà quale parte lesa, per recuperare l’importo del contributo regionale che verrà speso». La piscina comunale di Pasiano, da quando è stata aperta, richiama un notevole afflusso di appassionati, provenienti da un vasto bacino di utenza. È l’unico centro natatorio nel raggio di una quindicina di chilometri, altrimenti per nuotare ci si deve recare a Motta di Livenza e Pordenone. In questo periodo sta osservando la chiusura temporanea, in ottemperanza al Dpcm del 9 marzo. Aggiornamenti sull’attività (nuoto libero, ginnastica in vasca, corsi) saranno pubblicati sul sito www.pasiano.arcanuoto.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA 
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