Addio epidurale: con l’ipnosi il parto è una passeggiata

Venerdì 17 Luglio 2020 di Emanuele Minca
La primaria di ostetricia Roberta Pinzano ha portato il parto con l'ipnosi in ospedale a San Vito

Da dicembre arriva il parto in ipnosi all’ostetricia e ginecologia dell’ospedale di San Vito, diretta da Roberta Pinzano. Una novità per la nostra regione, che vede precursore il punto nascita sanvitese. Pinzano, primaria dell’importante reparto che lo scorso anno ha registrato circa 700 parti, è stata l’anima del progetto innovativo: «È una metodica basata su respiro e rilassamento, che dà autocontrollo e riduce il dolore in sala parto e può essere un’alternativa all’epidurale». Studi dimostrano che in ipnosi è possibile dimezzare la durata del travaglio rispetto alla media e a beneficiarne è anche il nascituro, perché durante il rilassamento profondo dell’ipnosi sono maggiori l’afflusso di sangue alla placenta e l’ossigenazione fetale. Sostenuto dall’Azienda sanitaria Friuli occidentale, che ha organizzato lo scorso anno la formazione specialistica, il progetto ha interessato il personale che ha già partecipato a un percorso formativo aziendale in collaborazione con la scuola Ipnomed: la novità è che tale metodologia, già in uso in altri reparti, nella nostra regione coinvolge per la prima volta anche l’ostetricia e ginecologia, in questo caso dell’ospedale di San Vito, che fa dunque da apripista. In realtà doveva partire mesi fa, ma l’emergenza sanitaria ha fatto slittare il progetto a fine anno.
TUTTI A SCUOLA
Il corso di formazione sarà completato nei prossimi mesi e, se ci saranno le condizioni, entro dicembre il parto in ipnosi sarà realtà. Coinvolte nella formazione la primaria di Anestesia e Rianimazione Gabriella Nadalin e, nel suo staff, il collega Michele Domini. Sono state formate anche le prime ostetriche. Da settembre saranno coinvolti altri specialisti così da offrire, nell’ambito dei corsi di accompagnamento alla nascita, la possibilità alle future mamme di apprendere la tecnica dell’autoipnosi per il controllo del dolore durante il parto. Si tratta di percorsi che si svolgeranno in sicurezza e con metodologie ben definite. Se in Italia questa tecnica sta prendendo piede, all’estero è realtà consolidata. Il parto in ipnosi è salito all’onore delle cronache dopo i lieti eventi nella Casa reale inglese perché, pare, che Kate Middleton e Meghan Markle abbiano apprezzato molto l’approccio dolce al parto con ipnosi. È bene evidenziare che l’ipnosi medica non ha nulla a che vedere con quanto ci hanno abituato a vedere in televisione. È importante sottolineare che nessun individuo, in stato ipnotico, può essere costretto a fare nulla contro la propria volontà.
I NUMERI
Non tutta la popolazione è ipnotizzabile: circa il 60% risponde positivamente, il 20% può raggiungere uno stato ipnotico così profondo da poter subire addirittura un intervento chirurgico senza l’utilizzo di tecniche anestesiologiche, mentre il restante 20% non è recettivo. «L’autoipnosi - spiega Roberta Pinzano - è la gestione consapevole e volontaria di risorse che appartengono alla nostra mente ed al nostro corpo. Rappresenta una condizione di potenziamento della persona rendendola più efficiente e performante del solito. È necessario però essere addestrati da un professionista sanitario che conosca la tecnica specifica per poterla riprodurre ogni volta che se ne presenta la necessità. Ed è quello che proporremo nel prossimo futuro qui all’ospedale di San Vito». Una bella novità per il punto nascita sanvitese che può contare non solo su nuove metodologie come il parto in ipnosi o più consolidate come la vasca per il travaglio e il parto in acqua, ma che mette a disposizione una equipe di professionisti (medici, ostetriche, oss) altamente formati che contribuiscono a farne un fiore all’occhiello della sanità regionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci