Parco Querini nel degrado, il vicesindaco sbotta: «Se becchiamo chi sporca, gli faremo pulire tutto»

Venerdì 24 Giugno 2022 di M.A.
Sporcizia al parco Querini
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PORDENONE - L’erba alta ha ormai invaso praticamente tutti i gradini. Le scale sono se non impraticabili, almeno impresentabili. Non degne di un’area verde che si trova di fronte alla stazione ferroviaria, e che quindi dovrebbe essere un biglietto da visita per chi arriva in città. Ma non è nemmeno l’erba e l’incuria a rappresentare il problema più grave. 
All’ingresso del Parco Querini, infatti, è sempre più spesso un trionfo di rifiuti.

E non generici. Ci sono bottiglie di vetro, lattine di ogni tipo, scarti di plastica e di cibo. Il tutto all’ingresso della zona verde che dà su via Mazzini, la strada che dalla stazione ferroviaria porta dritta al centro di Pordenone. E il dito è puntato nei confronti dei tanti ragazzini (soprattutto in età scolastica) che ogni giorno stazionano proprio in quell’area per chiacchierare ma a quanto pare non solo. Il consumo di bevande alcoliche è un altro paio di maniche e lo è ancora di più l’abbandono dei rifiuti. Ecco perché dal Comune arriva un messaggio tipico della linea dura: chi sporca e viene individuato, sarà chiamato a pulire. 


LA STRETTA


A pronunciare apertamente queste parole è stato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Emanuele Loperfido. E c’è anche un “modello” che potrebbe fare da precedente. È quello riferito all’episodio accaduto nel recente passato al Bronx, in piazzetta del Portello. Allora alcuni giovani avevano imbrattato le lettere gialle di Pordenonelegge e le famiglie, una volta venute a conoscenza dei fatti, si erano offerte di far pulire le lettere ai propri figli. Non ce ne fu più il bisogno, ma il messaggio passò forte e chiaro. 
«Se dovessimo individuare i responsabili dello stato di degrado in cui versa la scala del parco Querini - va giù duro l’assessore Emanuele Loperfido - faremo di tutto per far sì che siano loro stessi a pulire. Seguiremo il modello delle lettere di Pordenonelegge, anche se allora non ce ne fu più bisogno. Prima di passare alla fase sanzionatoria, proveremo anche questa strada collaborando con il comando di polizia locale della città». E proprio il Parco Querini è stato inserito tra i primi della lista nel gruppo dei siti sensibili meritevoli di attenzioni particolari da parte della polizia locale. «L’area - ha confermato sempre l’assessore alla Sicurezza e vicesindaco Emanuele Loperfido - fa parte dei “giri” del comando , come ad esempio il nuovo parco Galvani recentemente riqualificato». 


L’ALTRO INGHIPPO


Ma come detto in precedenza, il problema del parco Querini non è solamente riferito ai rifiuti abbandonati dai giovani. C’è un’evidente questione che riguarda in generale la pulizia e la manutenzione dell’accesso riferito a via Mazzini. E qui la vicenda invece di diventare più semplice se possibile si complica ancora di più. Entra in campo infatti anche un altro assessorato, quello all’Ambiente retto da Monica Cairoli. 
Ci sarebbe infatti un problema non da poco che riguarda proprio la gestione di quel tratto del parco. La manutenzione, in poche parole, sarebbe “saltata” da tempo. «E il degrado porta degrado», è stata la “puntura” del vicesindaco Loperfido. Un problema di competenze (riguardante il soggetto che dovrebbe effettuare la pulizia periodica) ma anche di possibilità di agire, dal momento che si è al confine tra il territorio comunale e quello del Bronx. 

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