Pordenone, palazzo di 12 piani, anticipato il tavolo di commissione. E spunta una lettera

Un architetto e un avvocato potrebbero affiancare i firmatari della petizione

Mercoledì 14 Dicembre 2022 di M.A.
Palazzo di 12 piani, anticipato tavolo di commissione

PORDENONE - Si corre. Il palazzo di dodici piani di via Molinari torna a tempo di record in commissione. E subito dopo la discussione si riaccenderà in consiglio comunale. Non bisognerà aspettare gennaio, come avevano sospettato alcuni: già venerdì sera, infatti, al centro dei lavori della commissione ci sarà la petizione popolare contraria alla realizzazione del cosiddetto grattacielo. Un appuntamento atteso, dal momento che durante l'ultima seduta del consiglio comunale era andato in scena il rinvio della decisione dell'Aula proprio per far passare il tema attraverso l'organo ristretto, chiamato ad ascoltare la voce dei cittadini non favorevoli al progetto. Dopodiché, lunedì, il palazzo di dodici piani tornerà anche in consiglio comunale, facendo irruzione nella discussione che altrimenti sarebbe dedicata al bilancio del 2023. E sempre lunedì si dovrà votare - stavolta sì - la delibera di approvazione del piano attuativo dell'intervento su via Molinari.


IL DOCUMENTO
Sempre ieri, sulla casella e-mail dei consiglieri comunali (a tutti, anche a quelli di maggioranza), è arrivata una lunga lettera firmata dai professionisti Giuseppe Vespo (architetto), Alessandro Sperotto (avvocato) e Sara Florian. Il documento, molto tecnico, si addentra tra le maglie del piano regolatore e del progetto di via Molinari. Lo fa anche dal punto di vista legale e giuridico. Ma la questione in realtà è un'altra. L'obiettivo della minoranza, ma anche dei cittadini contrari al progetto, è quello di portare anche i tre professionisti firmatari della lunga lettera nella commissione di venerdì, per affiancarli ai promotori della petizione, la cui presenza non è scontata a causa di problemi di natura personale.

Inoltre sempre dalle opposizioni ci sarebbe l'intenzione - manifestata ieri sera - di coinvolgere anche l'avvocatura dell'ente, proprio per analizzare a fondo i contenuti più squisitamente giuridici del documento di 15 pagine inviato ieri a tutti i consiglieri comunali.


LE PAROLE
Ci sono però alcuni stralci della missiva dei tre professionisti che non puntano tanto ai cavilli legali, quanto alla questione a tutto tondo. «La volumetria che viene ceduta gratuitamente ai privati appartiene alla comunità. Questo perché non è identificata catastalmente con un terreno privato, appartiene al Comune che è l'unico soggetto autorizzato a utilizzarla», si legge ad esempio in uno dei passaggi. E ancora. «Qual è l'utilità pubblica di regalare volumi al primo investitore che arriva senza una chiara politica urbanistica che regola l'utilizzo per il bene comune della trasformazione di porzioni di città?».
Nello stesso documento, poi, si fa riferimento a casi in cui la costruzione di edifici di una certa altezza avrebbe causato danni a palazzi o abitazioni nelle vicinanze. Secondo i professionisti, poi, il palazzo non migliorerebbe il traffico e non contribuirebbe a ridurre le emissioni «perché il carico urbanistico previsto dal progetto avrà una popolazione insediabile aggiuntiva di circa 100 persone». «Il Piano non ha previsto uno studio riguardante il carico del traffico che si genererà a seguito del nuovo insediamento, non è prevista una verifica della capacità di tenuta della viabilità esistente, una simulazione di quanto potrà succedere tra pedoni, ciclisti, e mezzi a motore che si andranno a convergere nell'incrocio tra le due vie interessate. Il progetto non prevede limiti o vincoli o prescrizioni. Tutto è lecito. Il progetto prevede un limite di sagoma edilizia comprendente quasi tutto il lotto di proprietà».
 

Ultimo aggiornamento: 10:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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