Padre e marito mostro, condanna a 11 anni: picchiava la moglie davanti alle figliolette

Sabato 22 Ottobre 2022 di Susanna Salvador
Padre e marito mostro, condanna a 11 anni: picchiava la moglie davanti alle figliolette

PORDENONE - Padre padrone, marito orco.

Un mostro che per dieci lunghissimi anni ha reso un inferno di violenze, insulti e umiliazioni la vita di sua moglie e delle due figlie minori. Ha 45 anni ed è albanese: ieri il tribunale collegiale di Pordenone lo ha condannato a 11 anni di reclusione, oltre a pene accessorie. Poi gli atti sono tornati al pm per altri episodi di violenza.

Una storia orribile che racconta l'incubo di tre donne costrette a subire ogni giorno tutto quello che la mente buia di questo quarantacinquenne partoriva. Per sottomettere chi lo aveva sposato e coloro che aveva generato. La testimonianza della donna che aveva scelto di fare un progetto di vita con lui, ben lontana da immaginare a quali torture fisiche e mentali sarebbe stata sottoposta, ha lasciato impietriti sia gli inquirenti sia le volontarie di Voce donna, associazione antiviolenza che assiste le vittime di soprusi. Incapaci solo di immaginare cosa potesse aver passato lei, che ha trovato il coraggio di dire basta. Che ha messo da parte orrore e paura e ha chiesto aiuto proprio a Voce donna, mettendo al sicuro le sue figlie. Poi ci ha pensato l'inchiesta di un pm e quindi la giustizia di un Tribunale.

LA STORIA
Ne ha subite tante, in silenzio. Perchè scappare è una scelta così definitiva più facile a dirsi che a farsi. Perchè con lui ha avuto due figli. Perchè si spera sempre che il mostro cambi e diventi un uomo. Che i pugni diventino carezze e gli insulti frasi d'amore. Botte e parole così violente impossibili da raccontare. Fino a che alle bottigliate, alla sedia rotta sulla schiena davanti alle bimbe, si è aggiunta la violenza sessuale. Ed è stato questo ennesimo orrore a farle dire basta. A convincerla ad andare da quell'associazione di volontariato dove aiutano chi, come lei, è prigioniera di una quotidianità dove l'incubo è una costante. È andata da Voce donna dove ha trovato rifugio per lei e le figlie. Da lì è iniziata la sua rinascita, la consapevolezza che dire addio al mostro era la sua unica strada per la salvezza. Che pretendere una vita serena e felice è un diritto di tutte le donne del mondo. Alla richiesta di aiuto è seguita la denuncia, le testimonianze, la certezza che era tutto tristemente e orrendamente vero.

L'ORRORE
Non c'era giorno che il marito non sottoponesse la moglie a violenze fisiche, minacce e umiliazioni. E lo faceva infischiandosene della presenza delle due minori, le sue figlie. La interrogava quando rientrava dal lavoro, le controllava i messaggi sul cellulare per un'assurda e immotivata gelosia. E, come non bastasse, i controlli si estendevano al luogo di lavoro. Agli insulti, pesanti e volgari, si aggiungevano le minacce di morte: se mi denunci brucio te e le bambine. Poi ancora calci, percosse, pugni, bottigliate mentre la strattonava per i capelli. Sempre. Difficile immaginare cosa deve essere stata la vita in quei lunghi anni per la donna e le bambine. Mai un sorriso, una parola di conforto. Mai un abbraccio e una speranza. L'unica cosa che quest'uomo ha saputo dare loro è stata una quotidianità di violenza e orrore. Ieri la condanna a 11 anni di reclusione. E un appello a chiedere aiuto sempre, a rivolgersi in caso di necessità a Voce donna: 0434 21779; in caso di emergenze è attivo 24 ore su 24 il numero 334 3295364.
 

Ultimo aggiornamento: 12:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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