Macchinario troppo vecchio, l'ospedale di Pordenone perde la radioterapia: ecco cosa dovranno fare i pazienti

Domenica 29 Gennaio 2023 di Loris Del Frate
L'ospedale di Pordenone perde la radioterapia perché il macchinario è troppo vecchio

È una spallata di quelle pesanti per la sanità del Friuli occidentale, ma in realtà viene colpita la sanità di tutta la regione. Già, perchè dai primi giorni di febbraio, anche se la data non è ufficiale, pare il 6, il Servizio di radioterapia del Cro che opera al Santa Maria degli Angeli, chiuderà in battenti. Sembra impossibile, eppure pare proprio che questa sia la novità, sicuramente non positiva. A terminare il servizio, infatti, sarà l’acceleratore lineare che viene utilizzato per le terapie radianti ai malati oncologici. Un servizio sicuramente importante, perchè oltre al Cro dove gli acceleratori lineari sono quattro, quello dell’ospedale civile pordenonese serviva a garantire lo smaltimento delle code di uno sei Servizi fondamentali in campo oncologico. A Pordenone, infatti, oltre ai pazienti ricoverati, veniva fatta la radioterapia a circa una decina di persone al giorno. Un numero che consentiva di tenere in equilibrio le attese che per alcuni tipi di tumori oscillano anche ai 30 - 40 giorni per effettuare il “puntamento” con i piani di cura, il passaggio che precede la terapia radiante vera e propria. 

Cos'è successo

Intanto c’è subito da dire che la comunicazione della chiusura del servizio di radioterapia (all’ospedale resteranno comunque le visite) non è dovuta nè alla mancanza di infermieri, nè di medici, nè di tecnici. Quelli che operano a Pordenone sono tutti in servizio al Cro di Aviano. Cosa è successo allora. Semplice (e nello stesso tempo sconfortante), l’acceleratore lineare utilizzato è troppo vecchio. Praticamente da buttare via. Di più. Già da tempo alcuni medici spiegavano che non era “eticamente compatibile” con le necessità dei malati. In pratica la radioterapia non poteva certo dare gli stessi risultati delle apparecchiature più nuove. Da quanto siamo riusciti a capire, infatti, l’acceleratore era della fine degli anni ‘90.

Era stato montato a Pordenone all’inizio degli anni 2000 per garantire l’osmosi tra il Cro e il Santa Maria degli Angeli. Solo che, man mano che trascorrevano gli anni, non è mai stato cambiato. Sono stati montanti pezzi nuovi, così come l’apparecchiatura è stata “tirata” il più possibile.

Il cambio

Alcuni anni fa era stato chiesto dai radioterapisti del Cro di cambiare l’apparecchiatura perchè oramai era arrivata alla frutta. Nessun risposta per un po’ di tempo, sino a quando l’allora direttore generale del Santa Maria degli Angeli, Giorgio Simon con quello del Cro, Mario Tubertini fecero una richiesta ufficiale per la sostituzione dell’acceleratore lineare sistemato a Pordenone evidenziando il fatto che aveva svolto il suo lavoro ed era meglio cambiarlo. Dopo alcuni mesi arrivò la risposta: no. La Regione aveva deciso di non fare la sostituzione spiegando che era stata potenziata la capacità della radioterapia direttamente all’istituto avianese che a aveva quattro acceleratori lineati ed era stata assegnata pure la radioterapia protronica di ultima generazione. Resta il fatto che la decisione di non cambiare l’acceleratore lineare è stata una scelta politica, visto che una apparecchiatura nuova costa poco più un milione di euro. Certo, una cifra consistente, ma decisamente alla portata della Regione che spende più o meno gli stessi soldi per finanziare cose decisamente meno importanti. 

La richiesta

Visto che la nuova apparecchiatura non arrivava gli stessi radioterapisti del Cro, ritenendo, come detto, “eticamente incompatibile per i malati” quella apparecchiatura avevano chiesto che venisse tolta. L’acceleratore è andato avanti ancora sino a quanto la casa madre, almeno questa è l’indiscrezione che è emersa, ha deciso di non effettuare più l’assistenza su un acceleratore lineare oramai troppo vecchio. Per questo, pur senza ancora ufficializzare il passaggio, la direzione generale del Santa Maria degli Angeli avrebbe deciso di bloccare le sedute di radioterapia a febbraio. Ultimo dato: senza l’ausilio di Pordenone non ci sono dubbi sul fatto che il cono di bottiglia per la radioterapia di creerà al Cro.

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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