Il ristorante friulano dove si mangia spezzatino di orso con polenta

Martedì 29 Novembre 2022 di Enrico Padovan
Il ristorante friulano dove si mangia spezzatino di orso con polenta - Foto di A Quinn da Pixabay
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PORDENONE - Capriolo, cervo, cinghiale, anatra, lepre: difficile che, in Friuli, ci si stupisca nel trovare carni provenienti dalla foresta nei menù di ristoranti e locande, essendo la selvaggina uno dei fiori all'occhiello della cucina locale. Il discorso diventa ben diverso, però, quando tra le pietanze offerte si legge orso con polenta: in tal caso, un pizzico di sorpresa è più che giustificato. A proporre il plantigrado all'interno della propria offerta culinaria è il ristorante Al Puntic di Molevana, località in comune di Travesio: per diciotto euro, al cliente viene servita una porzione da 250 grammi di spezzatino di orso accompagnata da polenta fatta in casa. Il piccolo ristorante - i posti a sedere sono una trentina - è aperto da quattro anni, e da tre ha iniziato a preparare, con prenotazione, questa (curiosa per i più) pietanza. «L'idea di proporre l'orso è nata per caso. Una parente di mio marito che va spesso in Slovenia per acquistare la carne ci ha suggerito di provare l'orso, così mi sono lasciata incuriosire», racconta la titolare nonché cuoca del locale, Monica Paccagnella. «Il gusto è a metà strada tra quello del capriolo e del cervo, ma più dolce».

Mangiare carne di orso, quanto costa


Il fatto che si tratti di una carne inusuale - e certo indigesta agli animalisti - non la rende però inaccessibile per i portafogli: Al Puntic un piatto a base d'orso costa circa 18 euro, appena poco al di sopra del prezzo della normale selvaggina.

Le persone compiono grandi distanze per poter provare l'esperienza di assaggiare un gusto così particolare: il ristorante di Molevana accoglie clienti da tutto il Triveneto. «Questa particolarità del nostro menù stuzzica la curiosità dei commensali: la scorsa domenica, ad esempio, una comitiva è venuta da noi da Portogruaro con il preciso intento di mangiare l'orso», racconta la titolare. «Ma non ci limitiamo a questo, ovviamente: prepariamo molti altri piatti peculiari e legati alla tradizione». Lumache, trippe, formaggio salato, polenta artigianale... la tradizione culinaria del Friuli. Quella dell'orso, ad ogni modo, non è una novità in senso assoluto: la sua carne è stata a lungo una tipicità veneta e friulana.

Orsi protetti in Italia, caccia vietata


Al giorno d'oggi, tuttavia, trovarla nel menù di un ristorante italiano sorprende: l'orso bruno, infatti, è un animale ormai raro nell'arco alpino, per cui nello Stivale la caccia è assolutamente proibita. Per non parlare dell'orso bruno marsicano, una sottospecie che esiste solo sugli Appennini a cavallo tra Abruzzo, Lazio e Molise. In totale, la popolazione degli orsi italiani di aggira intorno al centinaio.

Caccia all'orso in Slovenia


Ben diversa è la questione in Slovenia: oltre confine, infatti, i boschi vantano una popolazione di circa 450 orsi, frutto di un lavoro di protezione altamente organizzato che associa autorità, Ong e cacciatori. Proprio per via di quest'abbondanza, la caccia in Slovenia è consentita e regolamentata. E ci sono appunto ristoranti che acquistano da macellerie slovene la carne, con tanto di certificato che ne permette la vendita: in Italia, infatti, per cucinare e servire una specie protetta come l'orso è necessario provare che la materia prima proviene da una nazione dove la caccia è legale. Altri esempi in Europa oltre alla Slovenia sono Croazia, Bulgaria, Russia e Svezia. E poi c'è chi la importa proponendola ai clienti.

Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 12:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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