PORDENONE - «Sono completamente scioccata da questa sentenza, sono stata quasi 5 anni fa in Russia per un evento di beneficenza. All'epoca ho avuto un problema di abbassamento di voce che non mi ha permesso di recitare e e mi ero resa disponibile a recuperare lo spettacolo».
Così Ornella Muti commenta a tre giorni di distanza la sentenza di condanna di primo grado nel processo che la vede imputata per i reati di truffa e induzione al falso.
«Io non ho mai preso 25000 euro di anticipo -aggiunge l'attrice - visto che il contratto non era a mio nome e non ne conoscevo affatto il contenuto. Spero che questo spiacevole inconveniente possa risolversi in Appello e confido sempre nella giustizia».
I fatti risalgono al 2010, quando l'attrice, che avrebbe dovuto recitare da protagonista nello spettacolo "L'Ebreo" di Gianni Clementi, presentò un certificato che attestava una laringotracheite e lo spettacolo, previsto il 10 dicembre di quell'anno al Teatro Comunale Verdi di Pordenone, non andò in scena. Ma negli stessi giorni Ornella Muti apparve ad un cena in Russia accanto al presidente Putin.
Secondo i legali, «la professionista scelse di non danneggiare l'immagine di un Teatro italiano astenendosi dal recitare in condizioni afone che avrebbero non soltanto danneggiato se stessa ma reso quanto mai ridicola e goffa un'opera teatrale» e «al contrario cercò di dare il suo contributo all'immagine del suo Paese sedendosi accanto al signor Putin per scopi umanitari».