FONTANAFREDDA - «Con 87 dipendenti, tutti assunti con contratto a tempo indeterminato, la Fcf Fontanafredda cold forging rappresenta un'eccellenza nel settore dell'industria metalmeccanica in Friuli Venezia Giulia con i suoi quarant'anni di esperienza nello stampaggio a freddo per l'automotive e nella meccanica di precisione». A sottolinearlo l'assessore regionale alle attività produttive Sergio Emidio Bini dopo aver visitato l'azienda, nella zona industriale di Forcate. «La visita - spiega l'assessore Bini - rientra nel costante monitoraggio sul posto di imprese e società del Fvg in questo momento di difficoltà internazionale. Una bella e importante realtà a cui va il mio apprezzamento per i risultati raggiunti e la grande attenzione al welfare aziendale.
IL FUTURO
Nata negli anni 80 per volontà di alcuni soci di Fontanafredda con il nome di Stafil ha superato nel corso della sua storia anche momenti di difficoltà. Chiusa la società Stafil era divenuta Euroform e poi entrata sotto l'ala dell'Altia Group da cui è uscita però a fine 2014. Da allora l'azienda appartiene ad un gruppo di soci francese. A presentare l'attività, i risultati e le strategie del prossimo futuro è stato il direttore generale Zeno Rigato. «L'azienda è specializzata nello stampaggio a freddo, una tecnologia che permette di produrre parti finite con un'alta produttività e migliori caratteristiche meccaniche». Negli ultimi anni sono stati investiti 4 milioni di euro per rinnovare gli impianti e digitalizzare i processi produttivi e rinnovare i software di simulazione degli stessi. A questi si aggiungono altri 3 milioni per gli investimenti di questo e dell'anno venturo. «Ci stiamo evolvendo e trasformando - spiega Rigato - per dedicarci alla produzione componentistica per auto adeguandoci al mercato attuale, abbandonando i componenti, come i motorini d'avviamento, legati alle auto a combustione e che occupano il 75 per cento della produzione, per dedicarci a parti che siano più universali come sterzo impianto frenante». Non è mancata una analisi della situazione attuale a causa della guerra in Ucraina. «Un problema non indifferente - ha confermato Rigato - anche per le difficoltà legate all'accesso al credito». Pesano gli aumenti dei costi dell'energia e la difficoltà a reperire materie prime.