Nuovo ponte sul Meduna: la gara partirà a febbraio

Giovedì 9 Gennaio 2020 di Marco Agrusti
Il progetto del ponte sul Meduna come dovrebbe diventare quando sarà realizzato
L’incontro decisivo in programma la prossima settimana. Il via al bando entro la fine di febbraio o al massimo i primi giorni di marzo. Non è l’ennesimo annuncio, stavolta è una tabella di marcia scritta su un foglio e firmata dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Pordenone. Ottenuti gli ulteriori 300mila euro dalla Regione (lo stanziamento è stato deciso nell’ultima sessione di Consiglio del 2019, quella dedicata alla Finanziaria del Fvg), il “concorsone” per la progettazione del nuovo ponte stradale sul Meduna è pronta a partire.
 
I soldi non sono più un problema e la volontà di procedere c’è sempre stata. In regia, per ora, c’è l’Uti del Noncello, l’ente a cui materialmente sono stati consegnati i contributi per far partire il bando di progettazione. Dal 1 aprile, quando le Uti saranno sostituite dai nuovi enti immaginati dalla riforma regionale, ci sarà il cambio di casacca, ma per quella volta l’iter dovrà essere già partito. «La gara relativa al concorso di idee per progettare il nuovo ponte sul Meduna - ha assicurato Cristina Amirante - sarà pronta a fine febbraio o a inizio marzo». Dalla “battaglia” tra i progettisti dovrà emergere il disegno vincente, per una partita che i decisori della politica pordenonese immaginano possa chiudersi entro l’anno, quando dal piano vincente si dovrà passare al progetto vero e proprio, che in gergo tecnico si chiama definitivo ed esecutivo. A tal proposito, contano ancora le parole del presidente regionale Massimiliano Fedriga, che ha promesso ad Alessandro Ciriani altri due milioni per la fase successiva. Per quanto riguarda i disegni, si sono tre opzioni sul tavolo in merito alla progettazione: la prima riguarda la realizzazione di un ponte classico, meno costoso degli altri ma che richiederebbe la costruzione di più piloni nell’area esondabile del torrente Meduna; la seconda, invece, riguarda la nascita di un ponte a campata, con due elementi portanti e una struttura centrale particolare; la terza, invece si rifarebbe ai modelli più moderni e avveniristici, comprendendo una soluzione strallata dai costi decisamente più alti ma a minor impatto ambientale. Tutte le soluzioni prevedono una sede stradale a quattro corsie, comprendente anche i percorsi pedonali e ciclabili. Classico, con più piloni insistenti sull’alveo del fiume - quindi in zona esondabile -, a campata (quindi con due soli elementi a terra), oppure strallato, cioè più avveniristico e costoso. Lo sblocco dei fondi regionali per la prima fase di progettazione del nuovo ponte sono arrivati dopo settimane di conferme e smentite. Prima l’assessore Pizzimenti aveva negato la possibilità di inserire una posta specifica in Finanziaria; poi, dopo le pressioni esercitate dalla giunta pordenonese, i 300mila euro sono rientrati nel programma regionale degli investimenti. Realizzare il ponte sul Meduna, poi, costerà circa 24 milioni di euro. Sarà l’ultima partita da vincere per dire addio all’attraversamento attuale, che rappresenta il più anacronistico collo di bottiglia di tutta la dorsale della Pontebbana. Il “prezzo” elevato dell’opera molto probabilmente costringerà la Regione a una missione romana per reperire i fondi. Ma il 2020 intanto è iniziato con la buona notizia: ci sono i tempi ufficiali, l’iter è partito.
Ultimo aggiornamento: 13 Gennaio, 15:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci