I No vax "condonati" tornano nei reparti a lavorare

Mercoledì 2 Novembre 2022 di Loris Del Frate
No vax, sono trecento quelli che tornano a lavorare

PORDENONE A volte tornano. Già, perchè oggi, domani al massimo, circa trecento lavoratori delle professioni sanitarie, medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari e amministrativi, potranno tornare a occupare i posti negli ospedali, nelle Rsa e negli ambulatori specializzati dai quali erano stati sospesi per non aver voluto sottoporsi alle tre dosi obbligatorie del vaccino anti Covid. Un provvedimento deciso dal Governo e che ora gli Ordini professionali e il Dipartimento di prevenzione dell’Asfo dovranno attuare a livello locale.
I NUMERI
Complessivamente in regione sono circa 600 gli operatori sanitari che erano stati sospesi. Di questi 400 tra medici e infermieri, mentre altri 200 circa erano operatori socio sanitari. C’è però da aggiungere che il 70 per cento tra camici bianchi e infermieri sono pensionati, solo il 30 per cento, quindi, tornerà a occupare il posto di lavoro. Diversa, invece, la posizione degli Oss visto che la percentuale dei pensionati è decisamente più bassa.
IN OSPEDALE
A Pordenone sono attesi circa una ventina di infermieri e una decina di medici, mentre a Udine i camici bianchi sono una quindicina e circa una trentina gli infermieri. Da segnalare, comunque, che una percentuale considerevole, soprattutto di operatori socio assistenziali tornerà nelle Rsa, case di riposo e servizio sul territorio. Una buona parte dei pensionati, invece, soprattutto medici che potranno avere nuovamente accesso alle strutture sanitarie regionali, saranno “assoldati” dalle cooperative per lavorare nei servizi esternalizzati o andranno nella sanità privata.
L’ACCOGLIENZA
«Da quello che so io - spiega il presidente dell’Ordine regionale degli infermieri, Luciano Clarizia - è che allo stato c’è un po’ di confusione. Abbiamo ricevuto l’altra sera il provvedimento governativo con il quale venivano annullate le sospensioni, ma operativamente non sappiamo ancora come risolvere nel concreto. Questa mattina - va avanti - dovremmo ricevere la comunicazione. Visto che sono stati sospesi con un atto dell’Ordine, dovranno essere riabilitati nella stessa maniera. Ma ancora non è certo cosa fare. Posso però affermare - conclude - che gli infermieri che si sono sottoposti a tutto il ciclo di vaccinazione non hanno preso bene questo “condono”. È un premio ai furbetti, come ho già detto, che non può essere accolto e che non ci piace».
IL SINDACALISTA
Gianluigi Benvenuto, segretario provinciale della Cgil Sanità non ha dubbi. «Ci sono due aspetti su questa vicenda che possiamo affrontare. Il primo è etico. Non entro nel merito della scelta che hanno fatto i no vax che lavorano nel servizio sanitario, però credo che quanto accaduto non sia un buon esempio per chi invece si è sottoposto all’intero ciclo vaccinale e per tutte le persone che si sono vaccinate. Questo è il primo punto. Poi c’è il secondo - va avanti Benvenuto - e riguarda invece i reintegri. Intanto c’è da capire se torneranno nello stesso posto che occupavano prima della sospensione, questo lo deciderà credo la direzione sanitaria, poi nessuno deve pensare che con questo ritorno al lavoro si risolvano i problemi della carenza di organico. All’ospedale di Pordenone - conclude il sindacalista della Cgil - rientreranno circa 40 persone tra infermieri e Oss. Non sono pochi, certo, ma si tratta di una semplice boccata di ossigeno, non della soluzione a tutti i problemi. Del resto per mettere in sicurezza gli ospedali e i servizi sanitari della regione servirebbero circa 350 infermieri e oltre un centinaio di medici. Cifre ben diverse da quelle che sono stimate per il rientro dopo le sospensioni».
PREVENZIONE 
Se i due Ordini, medici e infermieri, dovranno “riabilitare” i loro iscritti, cancellando la sospensione, toccherà, invece, al Dipartimento di Prevenzione riammettere al lavoro gli operatori socio sanitari che erano stati bloccati proprio da questo servizio delle singole Aziende regionali.

Ieri, comunque, nessuno sapeva ancora come attuare il reintegro e soprattutto nessuno sapeva ancora quali dovevano essere i criteri per il rientro. Oggi il quadro dovrebbe essere più chiaro, anche se non è da escludere che operativamente i rientri si terranno domani.

Ultimo aggiornamento: 08:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci