CORDENONS - Si è messo al servizio degli altri per i 35 anni della sua carriera lavorativa, magari adesso che è lui per una volta ad avere bisogno di un aiuto, un buon samaritano lo troverà, non foss'altro per una questione di karma, per un omaggio ad una figura professionale sempre molto cara a tutti, il pompiere, o semplicemente, ma più profondamente, perché siamo a Natale e l'occasione è giusta per essere buoni, per non dimenticarsi cosa sia realmente, il 25 dicembre.
LA STORIA
La storia del 67enne cordenonese Dino Olivuzzi è semplice: vigile del fuoco per una vita, oggi in pensione, vorrebbe regalare alla sua anziana madre un pranzo di Natale in compagnia, a casa sua: lei, lui e sua moglie.
IL PROBLEMA
«La distanza tra le abitazione è minima, sarà occhio e croce un chilometro o giù di lì», spiega Dino che aggiunge di avere «tutte le patenti che servono, grazie al servizio che ho svolto nei vigili del fuoco, per cui sono andato in cerca di un'automobile, un furgoncino, mezzo in grado di trasportare la carrozzina su cui si trova ormai stabilmente mia mamma, ma a noleggio ne ho trovata una sola che è pure risultata indisponibile per il giorno di Natale».
LE IPOTESI
La cifra richiesta, un centinaio d'euro al giorno di affitto, non avrebbe rappresentato invece un ostacolo. Comunque, Dino non si è arreso. «Poi ho pensato che ci potesse essere una qualche organizzazione a cui far ricorso, come facciamo quando mia mamma deve recarsi ad una visita medica», ma quella giornata li, Natale, è speciale per tutti e dunque anche quel tentativo non è andato a buon fine. «Ho anche immaginato di percorrere quel chilometro spingendo io la carrozzina, non sarebbe un problema e magari la domenica di Natale meteo e temperature potrebbero non essere delle peggiori. Ma mia mamma è di salute sempre più incerta e non me la sento di rischiare».
LA RICHIESTA
La signora Liliana, così si chiama la madre di Dino ha 92 anni, e le sue condizioni non sono ottimali. «Quando i tuoi genitori arrivano ad una certa età ti è chiaro che ogni Natale può essere l'ultimo e vuoi trascorrerlo insieme a loro. Mia madre è vedova ormai da 16 anni, ha solo i suoi figli; la sua salute non è più quella di una volta, lo vedo giorno per giorno e per questo vorrei che trascorressimo insieme il momento del pranzo di Natale». Da qui l'appello: ci sarà un'anima buona, con un mezzo adatto a trasportare una carrozzina, disposto a compiere la sua vera azione natalizia, ad interpretare la parte di Babbo Natale anche senza barba bianca, vestito rosso e il divertimento di bambini festanti, ma invece per regalare un sorriso ad una nonnina di 92 anni. In fondo sarebbe il nostro piccolo ma significativo miracolo di Natale: ci vogliamo credere.