Museo storico, il giallo dei cannoni scomparsi durante i lavori

Sabato 19 Giugno 2021
Museo storico, il giallo dei cannoni scomparsi durante i lavori
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SAN VITO - I lavori in corso in piazza a Ligugnana finiscono nel mirino per i danni arrecati al Museo storico Friuli Occidentale, dal quale sono pure scomparsi alcuni pezzi di artiglieria.

A puntare il dito su danni e sottrazioni alla struttura di piazza IV Novembre è la consigliera comunale Giulia Napoli (dei Cittadini) che ha depositato un'interpellanza. Lo stabile, si ricorda, è un'ex scuola di proprietà comunale e la gestione è in capo all'associazione Museo storico Friuli Occidentale. Al suo interno sono raccolti materiali e reperti compresi tra il 1914 fino ai giorni nostri.


I DANNI
La consigliera fa una serie di rilievi, partendo dal fatto «che i lavori in corso hanno arrecato disagi e danni all'immobile, tra cui il trancio dei cavi della corrente elettrica». Inoltre, «la ditta appaltatrice dei lavori della piazza ha danneggiato, attraverso l'uso di un escavatore, un tubo della condotta dell'acqua, non consentendo da circa due mesi l'utilizzo dei servizi igienici e della caldaia. Nonostante numerosi solleciti da parte dell'associazione la situazione non risulta risolta».

LA SOTTRAZIONE
Ma c'è dell'altro. Napoli scrive «che nel corso dei lavori sono stati sottratti dal patrimonio dell'associazione alcuni pezzi di artiglieria che ornavano il cortile della ex scuola. Nonostante le varie richieste di informazione da parte dell'associazione non risulta notificata alcuna destinazione diversa degli stessi». La consigliera chiede quindi al sindaco di intervenire. L'interrogazione fa riferimento a un documento dell'8 giugno a firma da Pio Langella, presidente del sodalizio che gestisce il museo, e che segnala una serie di cose, tra cui «il furto di obice 88/27 da 25 libre e di un canone CC. 57/50» dal cortile dell'ex scuola e si riserva «sulla base della ricognizione, la denuncia sugli eventuali danni arrecati ai pezzi e le ulteriori iniziative a tutela del buon nome dell'associazione».

IL MISTERO SVELATO
Da palazzo Rota fanno però sapere «che con l'avvio ad aprile dei lavori di riqualificazione della piazza IV Novembre, era stato chiesto al presidente Langella di liberare lo spazio retrostante l'ex scuola elementare da mezzi e materiale (trattore, accessori trattore, casetta in metallo, cannoni) appartenenti all'associazione Museo storico Friuli Occidentale. Nonostante i solleciti e in attesa degli spostamenti del materiale di proprietà del sodalizio, l'impresa ha continuato ad eseguire i lavori. E ciò spostando di volta in volta il materiale, fino a quando è stato possibile». Poi, per agevolarne il loro trasferimento, dal momento che c'era la necessità di utilizzare mezzi idonei e inoltre per evitare un aggravio di spese a carico dell'associazione, l'8 giugno l'impresa, su richiesta del Comune, ha trasportato i materiali più ingombranti, obice e cannone, al magazzino comunale e lì sono stati depositati. «Questo non solo per consentire la prosecuzione dei lavori, ma anche perché siano salvaguardati da eventuali possibili danni». E stando a quanto dicono in municipio, in magazzino ad accogliere i pezzi d'artiglieria ci sarebbe stato anche un rappresentante dell'associazione. Per quanto riguarda la condotta elettrica e dell'acqua della ex scuola tranciate, «la fornitura d'energia elettrica è stata subito ripristinata, mentre per l'erogazione dell'acqua si è subito intimato alla ditta esecutrice dei lavori di ripristinarla, mettendone a conoscenza anche al presidente dell'associazione. E ora la rottura è in fase di ripristino».
 

Ultimo aggiornamento: 11:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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